Titolo: Stay
Produzione: USA
Regia: Marc Forster
Attori Principali: Ewan McGregor, Naomi Watts, Ryan Gosling, Bob Hoskins
Genere: Dramma psicologico anche se spesso l'ho trovato definito come thriller...
Durata: 1h e 40 minuti circa
Il film di cui parlo oggi è decisamente particolare. Si tratta infatti di un dramma psicologico abbastanza complicato di Marc Forster. Personalmente ho dovuto rifletterci su dopo averlo visto per cercare una spiegazione logica. Non voglio certo togliervi il piacere di vederlo e di farvi una idea vostra, quindi descriverò a grandi linee di cosa tratta questo film, per soffermarmi in seguito sugli aspetti più interessanti ed apprezzabili.
Dopo un’incidente stradale, a un giovane in cura presso una psichiatra viene assegnato un sostituto. Da questo momento tutti gli avvenimenti della vita dello psichiatra gli faranno dubitare della realtà o meno di quello che accade, ritrovandosi così nella stessa confusione che affligge il giovane. Nel tentativo di aiutarlo infatti, si imbatte in situazioni inverosimili e surreali.
Questo senso di confusione e di surrealismo viene mostrato secondo me molto abilmente dal regista utilizzando delle tecniche particolari. Le inquadrature passano spesso da un posto ad un altro in modo molto omogeneo, come se lo scenario si plasmasse intorno ai personaggi stessi. Un bel lavoro dal punto di vista della regia, della fotografia e degli effetti speciali.
Un altro aspetto di cui tener conto in questa valutazione è la scelta degli attori. Ottima la recitazione e in particolare quella di Ryan Gosling nella parte del giovane in cura e di Bob Hoskins (anche se in un piccolo ruolo). Il primo per il modo di immedesimarsi nel personaggio che rende bene l’idea del giovane un po trasandato e un po fuori dalla realtà. Il secondo per il ruolo del cieco, di difficile interpretazione, un po come per Al pacino in “Profumo di donna”.
Infine da sottolineare l’atmosfera che il regista riesce a dare a tutto il film, soprattutto nella scena finale sul ponte, dove l’epilogo si svolge sopra al traffico delle automobili.
Da notare l’apparizione di Mark Margolis nella scena della metro (lo stesso che interpreta il signor Rabinowitz in “Requem for a Dream”).
Ovviamente ho dovuto omettere molti passaggi (e soprattutto la mia interpretazione, che mi avrebbe sicuramente obbligato a svelare la trama fino in fondo), ma per un’analisi più completa aspetto di discuterne con voi anche per conoscere le vostre impressioni ed eventuali interpretazioni personali.
1 commento:
non l'ho visto mi hai incuriosito skripach ora lo rimedio stanne certo e ti dico!
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