LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE AUTO E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO.
(Tyler Durden)

Citazione del mese:

"Ci trattavano come delle stelle del Cinema, ma eravamo più potenti, eravamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza in cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis, le chiavi di una dozzina di appartamentini in città. Scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica, e sperperavo le vincite la settimana dopo oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli alibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente quando eri in bolletta andavo a rubare un altro po' di grana, noi gestivamo tutto; pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fetuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi."

("Quei bravi ragazzi")
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giovedì 8 aprile 2010

RECENSIONI NON STOP: PORTATA # 6.

Scusate il ritardo, spero mi perdoniate! Eccovi a voi una bella portata:)


Alice [Alice in Wonderland, USA, 2010, Fantasy] di Tim Burton con Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway, Michael Sheen, Helena Bonham Carter. Prima di tutto vorrei premettere una cosa: ero e sono un fan appassionato di Tim Burton. Voglio specificarlo ad alta voce perché Alice mi ha doppiamente deluso; da amante del libro e appunto da fan di Burton. Questo Alice è un film freddo e impersonale. Mi è sembrato solo un mero esercizio di stile da parte di Burton, come a mostrare (qualora ce ne fosse ancora bisogno) che è un gran regista. Ma questo lo sappiamo, eccome se lo sappiamo! Sicuramente il film è girato bene e le ambientazioni sono come al solito da urlo ma...tutto qui mi verrebbe da dire? Dove sono la poesia di Edward Mani di Forbici, le scene toccanti di Big Fish o la "follia" di Sweeney Todd? Non c'è niente di tutto ciò. Non ha molto senso fare un film tratto da un libro stravolgendone tutti i contenuti: nel film Alice è diventata un personaggio sicura di se, con un carattere forte e che decide quello che deve fare con il massimo della razionalità; tutto il contrario dell'Alice del libro, quella che rappresenta il lato bambino di ognuno di noi, la parte insicura e irrazionale. Per non parlare del cappellaio matto, dov'è la sua follia? E la strega bianca con quel ruolo cosi marginale ne vogliamo parlare? Aldilà dunque delle differenze (ce ne sono molte altre) col libro, è proprio il film in se che non mi ha convinto: la sceneggiatura sembra uscita da un film per bambini: si va avanti fino alla fine risolvendo qua e là problemi, non è intricata a dovere ma anzi troppo lineare. Purtroppo non possiede messaggi costruttivi o una morale che nei film di Burton c'è sempre.I personaggi non sono secondo me caratterizzati bene e perfino gli attori non danno una grande prova di se: deludente Depp(sembra quasi stia facendo il compitino), la Wasikowska cosi cosi e la Carter benino nel suo ruolo di macchietta. Discorso a parte il 3d: un autentica presa in giro, a rubare soldi ai poveri spettatori; completamente inutile non aggiunge nulla. Peccato Tim, ti rifarai la prossima volta. Molto meglio il cartone della Disney.

Codice: Genesi[The Book of Eli , USA, 2010, Azione] di Albert Hughes e Allen Hughes con Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis. Ne avevo sentito parlare molto male di questo film, mi aspettavo dunque al peggio. Invece è un film dignitoso (certo non un capolavoro) che pero scorre liscio e fa passare un paio d'ore tranquillamente senza annoiare. A metà tra un road movie e un western post-apocalittico, Codice genesi contiene in sè tutti gli elementi per appassionare lo spettatore: la giusta ambientazione, una fotografia bruciata dal sole che fa largo uso del controluce, una sceneggiatura scritta bene, in cui non manca l'azione e lo spargimento di sangue, e un cast niente male. Un misto tra Mad Max e Kenshiro, con ambientazioni post apocalittiche, si destreggia bene tra storia e azione. Sicuramente banale (con i soliti personaggi totalmente buoni o totalmente cattivi) ma con degli attori di lusso: l'istrione e camaleontico oldman, il grande Washington e una bella e bravina Kunis. Voto 6/10.

Shutter Island[Shutter Island , USA, 2009, Noir] di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Emily Mortimer, Michelle Williams. Attenzione, capolavoro! Scorsese si conferma ancora una volta uno dei migliori registi viventi, confezionando un ottimo film per ambientazione, storia, fotografia e musiche. Devo fare mea culpa su Leonardo Dicaprio: ho sottovalutato alla grande questo grandissimo attore. Quando lo vidi in Titanic, avevo una pessima opinione su di lui, ma ammetto di essermi sbagliato alla grande; anche qui fornisce una prova mostruosa. Bravissimo nella caratterizzazione del suo personaggio, nei suoi drammi interiori, nella sua (?) follia e nelle sfumature. Il film è perfetto, con un finale che lascia di stucco e mi ha fatto parlare ore ed ore con amici. Uno di quei finali che non si può scordare. Da vedere e rivedere, non mi dilungo troppo perché non voglio spoilerare nulla di nulla.

Mucchio Selvaggio [The Wild Bunch, USA, 1969, Western]di Sam Peckinpah con William Holden, Ernest Borgnine, Ben Johnson, Jamie Sanchez. Uno dei western più duri, sporchi e amari che abbia mai visto."Il mucchio selvaggio" è veramente un western con le palle, un capolavoro epico, sanguinario, malsano, cattivo ed emozionante. Per tutta la pellicola regnano un senso di malsanità e di disperazione tutt'altro che scontati, la regia di Peckinpah è perfetta così come tutti gli attori (strepitosi Holden e Sanchez) ele scene da ricordare si susseguono una dopo l'altra (sopratutto la scena finale: memorabile). Niente eroi, ma solo essere umani tristi e destinati a perdere. E' questa l'altra faccia di Hollywood, la faccia realistica che a me piace. Altro che I Magnifici Sette o le classiche americanate, è un film che ha fatto storia, che ha reso il vecchio West non cosi bello e morale come molti film hanno tentato di fare.

Fuori Controllo[Edge of Darkness , USA, 2010, Thriller] di Martin Campbell con Mel Gibson, Ray Winstone, Danny Huston, Bojana Novakovic, Shawn Roberts. Film che non lascerà traccia nel Cinema. L'ultima fatica di Gisbon in quanto attore è davvero fuori controllo, lasciatemi il gioco di parole! Classico film thriller/vendetta col classico colpo di scena finale. Troppo lento e compassato (le due ore si sentono tutte) con cattivi da cartone animato, una storia soporifera e con notevoli buchi narrativi. Campbell pastrocchia, gira scene di rara bruttezza, con un Gibson sottotono (ed è un eufemismo) che non riesce a rendere credibile il suo personaggio. Tutta l'attesa per la sua esplosione di vendetta che non scoppia mai per 3/4 di film e quando lo fa non rende affatto.

La città verrà distrutta all'alba [The Crazies , USA, Emirati Arabi Uniti, 2010, Azione]di Breck Eisner con Timothy Olyphant, Radha Mitchell, Joe Anderson. Quando si tratta di un remake di un film del Maestro Romero, io ci sono sempre anche se diffido delle imitazioni e delle brutte copie. Invece devo dire che questo film merita le critiche positive americane. Non cambierà la storia del genere horror, ma è sicuramente una ventata di freschezza e di buongusto nel marasma più totale che questo genere da anni propone. Non si sfiora mai il ridicolo, le scene sono da cardiopalma e ben girate e gli attori (sopratutto la Mitchell) sono ottimi. La trama (che prende ovviamente spunto da quella di Romero anche se viene modificata con più azione e maggior scene splatter com'è giusto che sia) è ben sviluppata e sopratutto non eccede mai. Si sa come andrà a finire, non può finire altrimenti ma ha il pregio di non farci dire dopo 2 minuti: "ah si sa che finirà cosi". E fidatevi non è poco visto gli ultimi film d'horror. Ci piace, consigliato a tutti quelli che aspettano da anni un buon film d'horror americano.

giovedì 11 marzo 2010

RECENSIONI NON STOP: PORTATA # 5.



Butch Cassidy e Sundance Kid sono specialisti in rapine al treno. Braccati da una pattuglia della Union Pacific, espatriano in Bolivia con Etta, una maestrina innamorata di Sundance, dove proseguono per un po' la loro attività.

Butch Cassidy[Butch Cassidy and the Sundance Kid, USA, 1968, Western] di George Roy Hill con Paul Newman, Robert Redford, Katharine Ross, Strother Martin. Quando guardo questi film mi riconcilio col cinema. E' come se tutti i film brutti scivolassero via e rimanessero unicamente i film belli, come questo. Gran bel western, con due attori semplicemente pazzeschi che interagiscono a vicenda in maniera divina. Newman è perfetto nel ruolo del "pensatore" con la parlantina sciolta, mentre Redford è altrettanto sublime nel ruolo dell'"agitatore" dalla mano svelta. Insieme formano una delle coppie migliori che la storia del Cinema abbia mai conosciuto. Film biografico dunque sul celebre duo di pistoleri assalitori di banche e treni, ci troviamo dinanzi ad uno dei migliori western che abbia mai visto. Tralasciando gli attori(perfettamente credibili e naturali), la sceneggiatura merita un plauso visto che riesce ad alternare momenti di sana ironia a momenti drammatici con una naturalezza e una sapienza che fanno spavento. La fotografia (che infatti vinse l'oscar) ricorrendo a moltissime tonalità (compreso il mai datato nero di seppia), risulta ancora oggi originale e non datata, l'ho trovata geniale per certi aspetti! Buona colonna sonora e una regia che utilizzando ottime zoomate e inquadrature dall'alto risulta gradevolissima ed efficace. Ovviamente la scena è comunque tutta per loro: Newman e Redford! La scena della prima rapina in Bolivia, fallita per non conoscenza della lingua locale è da morire dal ridere! Quando il Cinema era ancora Cinema e quando gli attori facevano parlare poco di se fuori dallo schermo ma recitavano con professionalità e genialità.



City of The Dead [ Last Rites, USA, 2006, Horror] di Duane Stinnet con Enrique Almeida, Howard Alonzo, Reggie Bannister,Stephen Basilone. Avete presente l'effetto che mi ho quando vedo Butch Cassidy? Gioia. Ecco quando ho visto City of The Dead ho avuto l'effetto totalmente opposto. Non so nemmeno da dove cominciare per recensire questo "film". Perché per me non è neanche un film, è semplicemente una cagata pazzesca come diceva il buon Ugo Fantozzi. Terrificante sotto ogni aspetto, ma non perché è un film Horror ma perché il tutto fa paura da quanto è realizzato male. Gli attori sembrano essere stati presi per strada (recitano infatti in una maniera cosi vergognosa che viene da ridere...un plauso alla ragazza di colore il massimo proprio! In confronto la Diaz è da oscar e ho detto tutto!), la sceneggiatura non ha ne capo ne coda ed è di una banalità che nemmeno un bambino di 4 anni la scriverebbe. Il punto più basso del film (sisi c'è anche un punto addirittura più basso di cio che ho descritto) è la regia: tenta di fare delle cose alla Scorsese o non so alla Tarantino non avendo assolutamente quella genialità! Ne esce fuori dunque tutta una serie di sequenze orribili che fanno malissimo a chi le vede. Ma come si può produrre una cosa del genere? La scienza non può spiegare tutto è vero, queste sono cose che hanno del paranormale!


1995: Nelson Mandela (Morgan Freeman) guida il Sudafrica, finalmente uscito dal buio periodo dell'apartheid. Un evento sportivo eccezionale potrebbe portare il Paese a una svolta per lasciarsi alle spalle le sofferenze della segregazione razziale e riunire per la prima volta bianchi e neri: la Coppa del mondo di rugby. Le speranza di vittoria e di riscatto sono nelle mani del capitano della nazionale, François Pienaar (Matt Damon).

Invictus[Invictus , USA, 2009, Drammatico] di Clint Eastwood con Matt Damon, Morgan Freeman, Scott Eastwood, Robert Hobbs, Bonnie Henna, Langley Kirkwood. Certo dopo aver recensito City of The dead, qualsiasi film in confronto appare splendido. Figuriamoci se stiamo parlando dell'ultima fatica di Clint Eastwood ragazzi. Bello e intenso. Incentrato sul rilascio e l'insediamento da presidente di Nelson Mandela, questo film non è un film sul rugby come si può magari pensare dal trailer. Il rugby è soltanto una scusa per mostrare la grandezza di un uomo. Un uomo che ci fa ricredere nel genere umano. E' semplicemente incredibile ed emozionante vedere come una persona, dopo aver vissuto 27 anni in prigione, riesca a non serbare alcun odio ne desiderio di vendetta nei confronti dei suoi aguzzini. Anzi riesce a collaborarci per il bene del Sud Africa! Quelle stesse persone che il giorno prima lo tenevano incatenato, ora lavorano con lui senza che quest'ultimo faccia pesar loro il tutto. Quando sono uscito dalla sala ero davvero felice (sebbene conoscessi già la storia di Mandela) che ci fosse un omaggio del genere ad uno degli uomini più importanti del XX secolo. Ad interpretare Mandela, chi ovviamente se non Morgan Freeman? Perfetto come al solito nel fisico e nella recitazione, semplicemente uguale al leader politico sudafricano. La sceneggiatura è ottima e illustra bene le divisioni e i problemi del Sudafrica di allora. La fotografia e la regia sono come al solito magnifiche. Anche Matt Damon fa la sua parte, interpretando il capitano della nazionale di rugby che riuscirà a vincere quei famosi mondiali del 1995. Paradossalmente, la parte sportiva (dunque l'ultima mezz'ora) è quella che mi è piaciuta di meno, non perché filmata male sia chiaro. Forse perché dinanzi alla grandezza di Mandela, qualsiasi evento sportivo mi sembra futile. Musiche come sempre divine e azzeccatissime. Clint Eastwood oramai sta diventando come il titolo del suo film: invincibile, non sbaglia un colpo da 20 anni. Certo non stiamo ai livelli di Gran Torino o Million Dollar Baby, ma un buom film di Clint, è superiore al 95% dei film ed è un capolavoro per qualsiasi altro regista al mondo. Altro che Avatar!



Mario Diccara è finalmente libero, dopo aver scontato sette anni di prigione. Tuttavia, pur avendo pagato il suo debito alla società, non lo ha ancora saldato con la malavita, con la quale ha dei conti in sospeso. Chiede così a suo fratello Patrick di scovare un posto dove potersi nascondere e questi lo indirizza al rifugio di Padre Etienne, un prete che vive in un piccolo villaggio sulle Alpi. Patrick non sa però che Padre Etienne è morto: Mario lo scoprirà al suo arrivo, quando per un equivoco gli abitanti del paese lo scambieranno per il sostituto del prete, nei cui panni troverà opportuno immedesimarsi.

Il missionario[Le missionnaire , Francia, 2009, Commedia] di Roger Delattre con Jean-Marie Bigard, David Strajmayster, Thiam Aïssatou, Jean Dell. Film comico francese che prende spunto oramai dalla scuola Veber con tutte le caratteristiche che ne conseguono. Mai una parolaccia, mai una tetta o un sedere, solo comicità gestuale o di giochi di parole. Peccato che il risultato funzioni a metà; se l'idea può essere carina, la realizzazione lo è un po meno. La prima mezz'ora scivola via benino, strappando parecchi sorriso e un paio di risate. Poi sopratutto il finale scade nella classica retorica del "vogliamoci bene"e diventa abbastanza banale e ridicolo. Peccato perché gli attori sono bravi (sopratutto Bigard che sembra il Robert de Niro francese) ma non tutte le ciambelle escono col buco. Da vedere in compagnia per farsi qualche risata e non doversi troppo concentrare sul film.

sabato 27 febbraio 2010

RECENSIONI NON STOP: PORTATA # 4.




Dante's Inferno[Dante’s Inferno: An Animated Epic, 2007, Usa, Animazione] di Boris Acosta. Molte persone mi avevano consigliato il gioco; non avendo la playstation ho deciso di vedere l'anime. E in effetti ho fatto male. Si perché il gioco sarà sicuramente splendido e accativante, ma questo anime non vale granché. Innanzitutto fa sorridere l'idea di vedere un Dante Alighieri versione Gatsu che armato di falce taglia teste e arti. Forse gli americani hanno idea un filino...distorta del vero Dante! Tralasciando questo particolare la storia è molto ripetitiva e noiosa, se all'inizio i vari personaggi come Virgilio e Caronte incuriosiscono, piano piano si assiste unicamente ad un Kenshiro di serie B. Si perché l'animazione è di basso livello(sopratutto nei dettagli) e l'ambientazione non riesce proprio a coinvolgere. Vogliamo poi parlare del finale? Mamma mia quanto di più banale esista. Gli unici pezzi belli sono quando l'anime cita testualmente la Divina Commedia, ci si accorge della spaventosa bellezza di quest'opera letteraria. Consiglio del giorno? Rileggetevi la Divina Commedia!




Dieci anni dopo la brutale uccisione della moglie e della figlia, Clyde Shelton (Gerard Butler) cerca di convincere il procuratore distrettuale che aveva indagato in passato a riaprire il caso, nella speranza di ottenere quella giustizia attesa da un decennio. In mancanza della legge, la sua vendetta sarà rivolta non solo nei confronti di chi ha permesso la grazia ai veri assassini, ma anche al meccanismo perverso di un sistema che permette un atto così sconsiderato.


Law Abiding Citizen [Law Abiding Citizen , USA, 2009] di F. Gary Gray con Gerard Butler Jamie Foxx, Viola Davis. Gran bel film ragazzi visto a natale in Francia in anteprima. Gray confeziona una pellicola che fa riflettere sul sistema giudiziario americano e che al tempo stesso ti tiene incollato allo schermo vista la trama thriller e la storia che mano a mano si incastra perfettamente in un crescendo emozionante. Hitchkokiano per certi versi lascia completamente stupefatti per cosa accade ogni minuto. Sono rimasto davvero sorpreso per come questo film mi abbia stupito ad ogni scena. Gli attori sono ottimi, ma la prova recitativa di Butler è perfetta: minuziosa, folle, disperata al punto giusto, stravince contro un buon Foxx. Musica sempre al punto giusto e sceneggiatura d'applausi. Bello, tutti a vederlo il giorno della sua uscita in italia il 16 Aprile!





West Virginia. Un uomo supera le sue remore e aiuta il fratello a eliminare una famiglia responsabile di aver protetto un vampiro nazista, e di aver tenuto proigioniero il fratello perché il vampiro se ne cibasse per anni.

Town Creek [ Town Creek, USA, 2009, Horror] di Joel Schumacher con Dominic Purcell, Henry Cavill. Classico film d'horror di un gruppo di fratelli contro un classico vampiro nazista molto arrabbiato, è questa la trama di Town Creek. Detta cosi sembra davvero una cretinata pazzesca lo ammetto. Non lo è rassicuratevi ma non è nemmeno un buon film; rasenta la mediocrità in tutto e per tutto. Scorrevole se state in compagnia almeno vi farete sicuramente un paio di risate. Gli attori sono convincenti e Schumacher strizza spesso l'occhio alla notte dei morti viventi di romero e questo ovviamente ho apprezzato! Per quanto riguarda la trama col finale aperto come tutti i film di questo genere passo, aggiungeteci solito mucchio di credenze più o meno veritiere sull'occultismo nazista, soliti personaggi e situazioni e il mix è fatto. Se lo vedete da ignoranti completi non fa schifo, ma se invece conoscete il regista (autore di buoni film come un giorno di ordinaria follia o in linea con l'assassino) allora si rimane perplessi e delusi di come un regista di questo calibro si sia ridotto a dei film di serie B. Carriera finita? Speriamo di no.



Alex Beck (François Cluzet) e sua moglie Margot (Marie-Josée Croze) si recano al lago Chairmaine per celebrare l'anniversario del loro primo bacio, incidendo la diciannovesima tacca in un cuore intagliato sulla corteccia di un albero. Cala la sera e i due fanno il bagno raggiungendo lo zatterone. Dopo una breve discussione, Margot si tuffa e raggiunge il pontile, scomparendo e lanciando un grido: Alex si precipita in suo aiuto, ma una volta raggiunta la scaletta viene colpito da due mazzate che lo mettono fuori combattimento.Otto anni dopo. Il dottor Beck, pediatra di un ambulatorio parigino, riceve una mail anonima alla vigilia del ventisettesimo anniversario: "Clique sur ce lien, date anniversaire, 18h 15", seguito da un link. Margot è ancora viva? Non è stata uccisa dal serial killer incriminato della sua morte? È l'inizio di un viaggio nel passato, tra fantasmi che ritornano e una realtà che si tinge d'assurdo.

Ne le dis à personne [Ne le dis à personne , Francia, 2006, Drammatico] di Guillaume Canet con François Cluzet, Marie-Joseé Croze, André Dussollier, Kristin Scott Thomas, François Berléand, Nathalie Baye, Jean Rochefort, Marina Hands, Gilles Lellouche, Philippe Lefebvre, Olivier Marchal. Eccoci dinanzi ad un polar ai livelli dei grandi noir francesi come 36 quai des orfévres. Tratto dal best seller di Harlan Coben ( Tell no one) tradotto in più di 20 lingue, il film di Canet sfiora il capolavoro. Tutto è perfetto o quasi: il cast è stellare ( alcuni dei migliori attori francesi partecipano al film), la musica è diligentemente e sapientemente utilizzata e infine la sceneggiatura, ricca di colpi di scena e di pathos, tiene incollati allo schermo fino alla fine. Con un crescendo finale drammatico/liberatorio da brividi. Del resto se la trama è presa da un libro da tutti decantato, come può non piacere? Regia semplice ma efficace, che non ostenta ma racconta. Dussolier su tutti straordinario, una prova magistrale. Se vi piacciono i noir/thriller questo è il film che fa per voi.

mercoledì 17 febbraio 2010

MINI RECENSIONE NON STOP: PORTATA #1

In assenza dei classici 5 o 6 film, ecco delle mini portate, basta che non vi abbuffate:)






Outpost[Outpost, Gran Bretagna, Horror, 2008] di Steve Barker con Ray Stevenson, Julian Wadham, Richard Brake. 7 mercenari intrappolati in un bunker che lottano contro dei soldati tedeschi della seconda guerra mondiale diventati zombi. E' questo piu o meno la trama di questo film. Banale? Si un pò. Ciò che colpisce (in positivo) è paradossalmente la poca azione a discapito di molti dialoghi che hanno come obiettivo quello di caratterizzare i 7 mercenari. Ci riescono, infatti i personaggi sono ben delineati (anche se un po stereotipati) e ci si affeziona a loro (chi piu chi meno). Per essere un film d'horror devo ammettere che raramente ho visto dei dialoghi e delle descrizioni cosi accurate. Peccato che la poca azione che c'è non è assolutamente ai livelli dei film d'horror: passi la produzione low budget(non è mai stato un problema se si è capaci) ma rendere questi zombi immortali toglie tutta l'adrenalina nel film; se sono immortali quante possibilità possono avere i nostri poveri mercenari? Appunto. E' la bellezza allora del film dov'è? Le scommesse con gli amici su chi sopravvive e su chi no dove sono? Tutto dunque si riduce ad un massacro (vero e proprio) che annoia. Troppo, troppo prevedibile. Per una volta che erano riusciti a far parlare i personaggi dei film d'horror!





Dead Snow[Død snø , Norvegia, 2009, Azione] di Tommy Wirkola con Vegar Hoel, Stig Frode Henriksen, Charlotte Frogner, Lasse Valdal. Anche qui nazisti/zombi e anche piuttosto incazzati! Non ci sono pero mercenari, bensi un gruppo di studenti norvegesi dell'università di medicina, che ha avuto la bruttissima idea di andare a fare una vacanza in un cottage sperduto. Personaggi banalotti (anche se molti rimmarranno sorpresi da alcune scene assolutamente contrarie allo stereotipo americano)ma al contrario di Outpost, scontri a gogo e tanto gore/splatter. Si ride perchè il film è a tratti grottesco e ci si diverte. I ragazzi si difendono come possono e i nazi zombi sono inquietanti quanto divertenti. Alcune scene poi con tanto di musica azzeccata (alla Kubrick in un certo senso, scusate il paragone) sono favolose. Certo non ci troviamo dinanzi ad un capolavoro, anche perché il film dura poco ed è solo un pretesto per mostrare scene di combattimento; ma sono ben girate, gli attori sono bravi e la regia se la cava egregiamente. Se volete un film per una serata con amici, eccolo fa per voi!

Bangkok Dangerous - Il codice dell'assassino [Bangkok Dangerous , USA, 2008, Azione] di Oxide Pang Chun e Danny Pang con Nicolas Cage, Shahkrit Yamnarm. Se c'è una cosa che odio sono i remake. Se c'è una cosa che odio ancora di più sono i remake di film asiatici fatti dagli americani. Ma la cosa che odio piu di tutto sono i remake di film asiatici fatti dagli stessi registi asiatici per il pubblico occidentale, unicamente per soldi. E Bangkok Dangerous è l'emblema di questo odio. Cosa ha spinto i fratelli Pang a girare un remake del loro capolavoro del 1999? Hanno tradito tutta la visione del mondo e la mentalità del film originale per 5-6 scene d'azioni classiche hollywoodiane, tra l'altro mal riuscite. Ma perchè dico io? Nel film originale il protagonista era un killer sordo muto con un background ben preciso, mentre in questo remake tutto viene stravolto ovviamente in negativo. Nicolas Cage è come sempre imbarazzante: stessa espressione facciale, mai una recitazione diversa, mai un colpo di coda...Niente di niente. Nemmeno mi voglio soffermare oltre su questo imbarazzante film. Dico solo che la storia scivola via verso la conclusione piu scontata possibile senza lasciare quel retrogusto amaro della versione originale e sopratutto quella poesia intrinseca del capolavoro del 1999. Sono davvero allibito dinanzi a questa operazione commerciale vergognosa. E sono disgustato dai Fratelli Pang che si sputtanano cosi. Che schifo. Da evitare come la peste. Rimediare subito la versione del 1999, per fare pace col Cinema in generale. Quello vero però, non questo qui.
Ecco quello vero!

venerdì 12 febbraio 2010

RECENSIONI NON STOP: PORTATA # 4.

Smokin’ Aces [Smokin' Aces, Gran Bretagna/Francia/USA, 2006, Azione] di Joe Carnahan con Jeremy Piven, Ben Affleck, Andy Garcia, Ray Liotta, Alicia Keys. Ottimo cast per questo film low budget che non mi ha entusiasmato ma nemmeno deluso. Diciamoci la verità, si tenta di fondere in maniera subdola vari generi, dall’action al pulp. Dialoghi ridondanti ( troppi e soprattutto alcuni noiosi) e violenza che si scatena all’improvviso, sembra un Tarantino di serie B. Per certi versi grottesco, il film crea bene quella tensione giusta fino ad un certo punto(diciamo i primi 50 minuti), poi causa l’eccessiva lunghezza (praticamente prima della battaglia finale non accade quasi nulla) non si vede l’ora che questa benedetta scena arrivi! Peccato perché i presupposti erano ottimi, soprattutto il cast, dove ogni attore si è prestato a fare anche parti piccole o semplicemente ridicole. Buone le musiche e la regia non è affatto male. Un film che sarebbe potuto diventare un cult, ma che pavoneggiandosi troppo è rimasto buono. Da vedere con degli amici per alcuni personaggi completamente schizzati che faranno morire dalle risate. Voto:

Il Quarto Tipo [The Fourth Kind , USA, 2009, Thriller,] di Olatunde Osunsanmi con Milla Jovovich, Elias Koteas, Will Patton, Corey Johnson, Hakeem Kae-Kazim. Da dove iniziare? Questo film/documentario lascia interdetti e perplessi. Vorrebbe essere un horror ma in fondo non lo è. Vorrebbe essere un film di denuncia sugli alieni ma non ci riesce. Rimane dunque un thriller mezzo fantascientifico e mezzo paranormale. Perché ovviamente delle varie testimonianze su cui si basa il film non vi è alcuna traccia. Anzi a quanto pare è tutto inventato. E’ facile rendersene conto basta cercare sul web. Nome (la cittadina dove è ambientato il tutto) esiste realmente ma non vi è alcuna prova che le persone scomparse siano state rapite dagli alieni. Tra l’altro la protagonista a quanto pare nemmeno esiste! Insomma questo miscuglio tra The Blair Witch Project e REc può anche piacere ma non può pretendere che gli spettatori credano alle cose descritte nel film. E’ vero la Jovovich è splendida e brava come sempre, ma non basta per risollevare le sorti di un film noioso (accadono sempre le stesse cose) e che sfiora il ridicolo in certe scene. Un ottima trovata pubblicitaria quello si, cosi come è ottima l’idea di scindere la “vera” psicologa (sebbene ripeto pare non esista) facendola intervenire nel film e Milla Jovovich (che appunto interpreta il ruolo di questa psicologa); rende il tutto sicuramente più angosciante e meno irreale. Ma non basta. Quando finiranno di prenderci in giro?

Io, loro e Lara [ Italia, 2010, Commedia] di Carlo Verdone con Laura Chiatti, Carlo Verdone, Anna Bonaiuto, Angela Finocchiaro, Marco Giallini, Sergio Fiorentini. Da quanto tempo Verdone non azzecca più un film ed è l’ombra di se stesso? Me lo sono chiesto con un velo di tristezza infinita dopo la visione di questo film. Dov’è finito il Carlo di quei piccoli gioielli come Troppo forte, Un sacco bello, Borotalco ecc ecc? Temo non ci sia più purtroppo, e credetemi dirlo mi fa molto male. La storia in se non è male. Verdone che interpreta un prete missionario che torna in Italia per ritrovare una famiglia disastrata è una buona trovata. Le tematiche affrontate sono anche serie e fanno riflettere. I momenti poi comici ci sono. Infatti i primi 20 minuti si sorride molteplici volte. Perché Verdone è bravo nel recitare c’è poco da fare e i personaggi secondari non sono da meno (soprattutto il famoso Luigi che mi faceva morire dal ridere). Peccato che poi tutto diventi noioso, verboso e ripetitivo. Le situazioni che si susseguono non fanno più ridere ma anzi risultano pesanti e scontate. Il film dura quasi 2 ore ma potrebbe tranquillamente essere accorciato di una buona mezz’ora. Soprattutto la parte centrale (quella con Lara) l’ho trovata molto pesante. Certo lei è splendida ma non basta a rendere il suo personaggio interessante. Il finale poi quanto di più scontato e banale. Va dato atto a Verdone di essere oramai l’unico che non mostra chiappe e seni e non usa un linguaggio volgare per far ridere. Questo rimarrà sempre un suo punto di forza. Però è molto triste esaltare un film perché è meno peggio dei classici cinepanettoni. Dove arriveremo di questo passo?

Paprika [Paprika, Giappone, 2006, Animazione] di Satoshi Kon. Dallo stesso autore di Tokyo Godfathers( ricordate? Lo avevo recensito tempo fa recuperatelo che merita molto!) un altro anime particolare, ancora più demenziale del precedente. Sicuramente meno bello ma piacevole. La storia innanzitutto prende spunto qua e là ( Strange Days, Exystenz) ma risulta singolare. Certo è molto complessa e intricata (non credo di averlo capito tutto) anche perché essendo incentrata sui sogni, c’è ben poco di razionale e realistico. E’ tutto molto onirico, folle e soprattutto visionario. Le animazioni sono semplicemente stupende e uniche. Raramente ho assistito ad una tale bellezza di colori e forme del genere. I personaggi sono anche loro (guarda caso!) particolari e sicuramente colpiscono e risaltano in confronto alla mediocrità che c’è in giro. Forse c’è qualche buco qua e là nella sceneggiatura, ma se arrivo a dirvi che pur non avendoci capito molto, mi è piaciuto, evidentemente è un anime che vale la pena no?^^ Vedetelo e se non capite nulla avrete assistito ad un spettacolo visivo notevole. Non siamo a livelli di Tokyo Godafthers ma il suo buon voto se lo prende.

lunedì 18 gennaio 2010

AVATAR ( MOVIE # 81)


Avatar [Avatar, USA, 2009, Fantascienza] di James Cameron con Zoë Saldana, Giovanni Ribisi, Sigourney Weaver, Sam Worthington, Michelle Rodriguez e Laz Alonso. Voglio andare subito controcorrente: ho sentito cose che voi umani neanche potete immaginare su questo film. Lo descrivevano come il più bel film di tutti i tempi, come un esperienza unica che cambierà la storia del cinema. Secondo me Avatar non è nulla di tutto ciò. E' un bel film questo è indubbio. E' un ottimo blockbuster, ma non è affatto un capolavoro. Il suo punto di forza come tutti sapranno sono gli effetti speciali. Parliamone allora. Belli si, ma non cosi pazzeschi da gridare al miracolo o da osannarli; a mio avviso non cambieranno la storia del Cinema come quelli di Jurassic Park o Matrix, ve li ricordate? C'è stato un prima e un dopo Jurassic Park, un prima e un dopo Matrix, perché furono cosi innovativi che tutto da quel giorno cambiò. Gli effetti visivi di Avatar non meritano tutto questo clamore. Parliamo del 3d che è secondo me la più grande pecca dell'ultima fatica di Cameron; l'ho trovato completamente inutile. Addirittura rendeva meglio nelle scene statiche ,di discorsi tra i vari personaggi che durante le scene di battaglia. Non aggiunge nulla, forse addirittura toglie perché scurisce troppo e diminuisce la luminosità. Qual è senso di fare un film poggiato sul 3d senza che questo 3d ti stravolga? Perché l'effetto migliore del 3d di tutta la serata è stato il gatto di Alice nelle meraviglie ( tratto dal trailer dell'ultima fatica di Tim Burton)? Ho letto che hanno scelto di girare un "3d misurato" “per non disturbare l’emozione”. Ma cos'è questa presa in giro? Se fai un film del genere in 3d voglio che sfrutti al massimo tutte le potenzialità che puoi! Tra l'altro gli occhiali 3d sono molto fastidiosi e pesanti, speriamo che in futuro li migliorino sotto questo punto di vista.

Riguardo invece la storia purtroppo ne sono rimasto molto deluso; è un misto tra Pocahontas e Balla coi lupi. Prevedibile e banale, sa di visto e di rivisto. Quasi 2 decenni di lavoro per scrivere una sceneggiatura cosi piatta? Che occasione persa!

Al dilà di questi punti negativi va detto che Pandora (il pianeta dove si svolge l'azione) è realizzato in maniera perfetta: la fauna e la flora fantasiose mettono in risalto il lavoro super e ottimo dei disegnatori. Anche le musiche sono splendide e gli attori si destreggiano piu che bene (anche se vedere la Weaver cosi invecchiata e pensando alla sua Ripley non può che mettermi tristezza). Il messaggio poi ecologico e di difesa della natura sembra più che mai attuale e azzeccato.

Se Avatar non fosse stato pubblicizzato in questa maniera cosi estrema, se per vederlo non avessi dovuto fare 1 ora di fila e prendere i biglietti svariati giorni dopo, se non avesse infranto tutti i record di incassi probabilmente avrei dato un voto ben maggiore. Invece dopo tutta questa attesa si rimane un po’ cosi, a metà delusi.

Certo Cameron oramai non farà più quei capolavori che lo hanno caratterizzato (Aliens, Terminator 1 e 2) pero è in netta ripresa dopo Titanic. Almeno questo.


In fin dei conti, 2 ore e mezza passate bene, ma i grandi capolavori sono un'altra cosa.