Titolo originale: Five Fingers - Gioco mortale.
Produzione: USA.
Anno: 2006.
Regia: Laurence Malkin.
Attori Principali: Laurence Fishburne, Colm Meaney, Ryan Phillippe, Touriya Haoud.
Durata: 86 minuti circa.
Produzione: USA.
Anno: 2006.
Regia: Laurence Malkin.
Attori Principali: Laurence Fishburne, Colm Meaney, Ryan Phillippe, Touriya Haoud.
Durata: 86 minuti circa.
In un classico pomeriggio piovoso in cui non avevo particolarmente nulla da fare, mi sono imbattuto su Sky su questa pellicola che volevo affittare da tempo visto me ne avevano parlato bene e anche perché da Matrix in poi seguo in maniera particolare l'attore Laurence Fishburne.
E devo dire che non ho fatto male a vederlo.
Ammetto che i primi 10 minuti mi avevano fatto diventare scettico: ragazzo idealista e umanitario che viene catturato da terroristi e classico sequestro, mi sono detto sa tutto di gia visto…Invece tutt’altro; con l’evolversi della storia Five fingers diventa un buon film dove la trama che sembra scontata e banale è invece avvincente e coinvolgente: infatti nulla è come sembra e i colpi di scena saltano fuori a meraviglia.
Lo spettatore viene catapultato in questo luogo claustrofobico e sporco dove avviene tutto il film: il luogo dove il giovane sequestrato vive le sue paure le sue ansie e viene torturato. Ciò che mi ha affascinato di questo film è che non sappiamo nulla: non sappiamo chi è questo ragazzo, non conosciamo il suo passato cosi come non sappiamo chi sono e cosa vogliono i sequestratori. Viene spontaneo dunque immedesimarsi nel ragazzo catturato e nel chiedersi ogni 3 secondi chi sono queste persone e cosa vogliono da lui! Viene altrettanto spontaneo ogni secondo tentare di capire chi sta mentendo e chi no e si fluttua dunque da una parte e dall’altra del campo come una pallina da tennis in una partita.
I dialoghi sono efficaci perché non fanno mai capire allo spettatore l’obiettivo dei sequestratori ne i presunti segreti del sequestrato: sono molto intelligenti perché sembra di assistere ad una partita a scacchi tra il sequestrato e i terroristi; nessuno dei due si sbilancia per non scoprirsi troppo. Gioco psicologico dunque, ma anche fisico, visto che le torture non mancano di certo.
Sicuramente la regia non è certo da oscar, ma semplice lineare ed efficace. L’unica pecca sono i flashback sostanzialmente inutili che secondo me spezzano la vicenda e allungano(forse proprio per questo sono stati inseriti senno il tutto sarebbe durato troppo poco) il film senza aggiungere nessun dettaglio rilevante. Certo verrebbe da chiedersi con un regista meno schematico e più bravo cosa sarebbe potuto uscirne fuori, ma inutile pensarci troppo, Malkin comunque senza infamie e senza lode confezione il tutto diligentemente.
La musica è quasi assente e inutile, ma in questo tipo di film basato unicamente sui dialoghi non avrebbe avuto molto senso. Invece interessanti i forti rumori di fondo per esaltare le atmosfere esterne e dare quel senso di chiuso.
Gli attori sono bravissimi, ognuno recita alla perfezione a partire da Ryan Philippe che finalmente non interpreta la parte del classico latin lover idolo delle teenager e rende bene i sentimenti di frustrazione e di impotenza del sequestrato, proseguendo con Laurence Fishburne freddo e cinico, e finendo con una Gina Torres letale.
Come non concludere col finale? Semplicemente inatteso e molto carino, doppio, triplo gioco!
Film che è l’ennesima dimostrazione(semmai ce ne fosse ancora bisogno) che con pochi soldi e zero effetti speciali ma con un idea di partenza buona e una sceneggiatura solida si può costruire un film più che dignitoso e interessante.
E devo dire che non ho fatto male a vederlo.
Ammetto che i primi 10 minuti mi avevano fatto diventare scettico: ragazzo idealista e umanitario che viene catturato da terroristi e classico sequestro, mi sono detto sa tutto di gia visto…Invece tutt’altro; con l’evolversi della storia Five fingers diventa un buon film dove la trama che sembra scontata e banale è invece avvincente e coinvolgente: infatti nulla è come sembra e i colpi di scena saltano fuori a meraviglia.
Lo spettatore viene catapultato in questo luogo claustrofobico e sporco dove avviene tutto il film: il luogo dove il giovane sequestrato vive le sue paure le sue ansie e viene torturato. Ciò che mi ha affascinato di questo film è che non sappiamo nulla: non sappiamo chi è questo ragazzo, non conosciamo il suo passato cosi come non sappiamo chi sono e cosa vogliono i sequestratori. Viene spontaneo dunque immedesimarsi nel ragazzo catturato e nel chiedersi ogni 3 secondi chi sono queste persone e cosa vogliono da lui! Viene altrettanto spontaneo ogni secondo tentare di capire chi sta mentendo e chi no e si fluttua dunque da una parte e dall’altra del campo come una pallina da tennis in una partita.
I dialoghi sono efficaci perché non fanno mai capire allo spettatore l’obiettivo dei sequestratori ne i presunti segreti del sequestrato: sono molto intelligenti perché sembra di assistere ad una partita a scacchi tra il sequestrato e i terroristi; nessuno dei due si sbilancia per non scoprirsi troppo. Gioco psicologico dunque, ma anche fisico, visto che le torture non mancano di certo.
Sicuramente la regia non è certo da oscar, ma semplice lineare ed efficace. L’unica pecca sono i flashback sostanzialmente inutili che secondo me spezzano la vicenda e allungano(forse proprio per questo sono stati inseriti senno il tutto sarebbe durato troppo poco) il film senza aggiungere nessun dettaglio rilevante. Certo verrebbe da chiedersi con un regista meno schematico e più bravo cosa sarebbe potuto uscirne fuori, ma inutile pensarci troppo, Malkin comunque senza infamie e senza lode confezione il tutto diligentemente.
La musica è quasi assente e inutile, ma in questo tipo di film basato unicamente sui dialoghi non avrebbe avuto molto senso. Invece interessanti i forti rumori di fondo per esaltare le atmosfere esterne e dare quel senso di chiuso.
Gli attori sono bravissimi, ognuno recita alla perfezione a partire da Ryan Philippe che finalmente non interpreta la parte del classico latin lover idolo delle teenager e rende bene i sentimenti di frustrazione e di impotenza del sequestrato, proseguendo con Laurence Fishburne freddo e cinico, e finendo con una Gina Torres letale.
Come non concludere col finale? Semplicemente inatteso e molto carino, doppio, triplo gioco!
Film che è l’ennesima dimostrazione(semmai ce ne fosse ancora bisogno) che con pochi soldi e zero effetti speciali ma con un idea di partenza buona e una sceneggiatura solida si può costruire un film più che dignitoso e interessante.
4 commenti:
io l'ho visto Neil!
e devo dire che sono d'accordo con te mi ha tenuto incollato alla sedia tutto tempo!
non avviene certo molto è tutto psicologico nel capire chi sta dicendo la verità e chi no!
è un ottimo giallo pieno di colpi di scena nel finale sono rimasto spiazzato perchè proprio non immaginavo andasse cosi! te Neil?
gli attori sono molto credibili e devo dire che recitano tutti in maniera attenta senza mai strafare anche le scene di tortura non sono pesanti per fortuna.
qualcuno di voi l'ha visto ragazzi?
gumpest significa 7?^^ o cmq positivo? mi piace come immagine è 1 nuovo sistema di voto ragazzi?
io gli avrei dato anche di + penso 8-!
ottima recensione Neil^^
no xero, non l'ho visto ti dico la verità...ma provvedrò appena possibile 8non chiedermi quando ihihihi)
cmq da come ne parla neil deve essere interessante!
si nuovo criterio.....
si si fidati merita! sono curioso sapere che ne pensi cosi come parola ai giurati!^^
mi piace il nuovo criterio piu che altro vorrei scoprire chi c'è nei voti 0 e 10 cioè tra i 2 estremi^^
xeroooooo ho postato al topic di neil su parola ai giurati.....l'ho visto qualche giorno fa...vai a leggere che ho scritto, cosi riapriamo quell'argomento!!
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