LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE AUTO E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO.
(Tyler Durden)

Citazione del mese:

"Ci trattavano come delle stelle del Cinema, ma eravamo più potenti, eravamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza in cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis, le chiavi di una dozzina di appartamentini in città. Scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica, e sperperavo le vincite la settimana dopo oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli alibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente quando eri in bolletta andavo a rubare un altro po' di grana, noi gestivamo tutto; pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fetuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi."

("Quei bravi ragazzi")

domenica 14 giugno 2009

MARTYRS (MOVIE # 76)


Voglio subito iniziare col dire che non so se Martyrs è un capolavoro: davvero non lo so, forse domani o tra una settimana potrei affermare che in effetti lo è. Oppure no. Ma una cosa posso dirvela senza ombra di dubbio: Martyrs è un film d’horror che non si dimentica facilmente, anzi chi l’ha visto non lo dimenticherà mai.

Il cinema francese è avanti anni luce in confronto a quello italiano: tralasciando gli altri generi su cui non voglio soffermarmi, il genere horror francese ha sfornato ultimamente quattro film che sono senza dubbio dei grandi film: alta tensione, frontier(s), à l’interieur e appunto martyrs. Tra tutti, quest’ultimo è quello più agghiacciante, terribile e destabilizzante. Sono rimasto scioccato da questo film.

E’ forse questo il pregio maggiore di questo film, girato alla perfezione da Laugier: un tour de force che distrugge mentalmente lo spettatore: quello stesso spettatore che dinanzi alle torture di Saw ride per non piangere o che sbadiglia di fronte alla classica studentessa americana dalle forme prosperose che si fa massacrare stupidamente a colpi d’ ascia dal malato di turno. Martyrs ci ricorda che la violenza non è divertente, scherzosa o ridicola. Al contrario, da quanto tempo un film d’horror non ha perturbato cosi tanto le menti di chi lo vede? Assistere a Martyrs è come assistere ad un calvario: siamo impotenti a questo nuovo genere che sta spopolando dal 2000 in poi: il torture porn; ovvero tutte le scene di tortura vengono mostrate nei minimi particolari dando un senso di realismo cosi forte che a stento si riesce a guardare il tutto senza chiudere gli occhi.

Ma il paradosso di questo film è che in Martyrs non vige una violenza maggiore che in James Bond (basta contare il numero di morti), ma giocando magnificamente di psicologia e di realismo cambia totalmente la percezione che si può avere di un film. Il lavoro tecnico della squadra è fenomenale: dal trucco sconvolgente e strarealistico, all’ambiente: tutto calza a pennello. Tutto è perfetto per impressionare lo spettatore per la crudeltà e il realismo delle scene. Come posso non mettere in risalto l’interpretazione stupefacente del duo Jampanoi e Alaoui: due ragazze belle e soprattutto bravissime. Perfette, meriterebbero entrambe una valanga di premi. La sceneggiatura poi è sublime: cosi anticonformista, non si capisce mai dove si vuole andare a parare; intricata, originale nulla a che vedere col classico film banale e stereotipato! Si sfocia in discussioni filosofiche che fanno pensare e che tutti ci chiediamo almeno una volta nella propria vita; forse il titolo avrebbe dovuto anticiparmi qualcosa riguardo tutto ciò ma come potevo arrivare ad una trama cosi folle e geniale?

Nel costruirla in 3 atti complementari ma totalmente imprevedibili e incredibili, Pascal Laugier ha avuto l’audacia e il coraggio di lanciarsi in un progetto polemico senza nascondersi dietro un dito; il suo film non lascia indifferenti e si impone come un must del genere: chiunque amante dell’horror deve vederlo, ne potrà rimanere schifato o entusiasta, ma sicuramente siamo dinanzi ad un film unico nel suo genere che porta una ventata di freschezza e di novità ad un genere stanco e troppo spesso preso in considerazione per qualche serata rilassante e in allegria. No, con Martyrs tutto ciò non è possibile; dopo la visione sicuramente vi ritroverete a riflettere su tante cose, e non è questo un pregio immenso per un film? Io direi proprio di si.

Non so è perfetto ma come ogni opera che osa, merita tutta la mia ammirazione.

Persone sensibili, astenersi!


2 commenti:

xero ha detto...

un gran film dunque! il genere horror non mi fa impazzire pero se ne parli cosi bene vorrà dire che ci buttero un occhiata! voi che dite?

gli altri titoli ne ho sentito parlare ma non li ho mai visti qualcuno di voi si invece? come sono?

grande neil ottima recensione come sempre!

Locke ha detto...

Allora sono contento che Neil la pensi come me sull horror francese ...Ho visto Alta tensione Frontiers e A l interieur(o inside in americano!!) tre film bellissimi (Xero guardali ma ti avverto sono horror fatti bene !!!!) secondo me e questo volevo andarlo a vedere e con questa recensione di Neil andrò sicuramente ...........