LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE AUTO E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO.
(Tyler Durden)

Citazione del mese:

"Ci trattavano come delle stelle del Cinema, ma eravamo più potenti, eravamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza in cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis, le chiavi di una dozzina di appartamentini in città. Scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica, e sperperavo le vincite la settimana dopo oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli alibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente quando eri in bolletta andavo a rubare un altro po' di grana, noi gestivamo tutto; pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fetuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi."

("Quei bravi ragazzi")

venerdì 13 marzo 2009

GRAN TORINO ( MOVIE # 62)


Walter Kowalski è un vecchio reduce della guerra di Corea, inflessibile, amaro, insensibile e pieno di pregiudizi razziali contro tutti e tutto. Dopo la morte di sua moglie, si chiude sempre più in se stesso diventando un solitario e una persona odiosa. L’arrivo pero di una famiglia coreana come vicini di casa cambia radicalmente la sua vita.

«Interpreto un tipo strano. Un vero razzista... Ma ha anche una redenzione. Questa famiglia asiatica si trasferisce nella porta accanto, e lui ha combattuto nella guerra di Corea, nella fanteria, e guarda agli asiatici come a una massa indistinta. Ma loro lo aiutano nel momento del bisogno, perché lui non ha un rapporto con la sua famiglia.»

In poche parole questo è il riassunto dell’ultima fatica di Clint Eastwood; sembra una storia banale invece non lo è. E’ tempo di affermare con forza che Clint Eastwood è l’ultimo dei grandi cineasti rimasti; infatti è semplicemente ( a mio avviso) il più grande di tutti i tempi insieme a Chaplin. Nessuno è come lui, nessuno è attore protagonista, sceneggiatore, compositore delle musiche e regista al tempo stesso. E questo purtroppo per tutti noi, è l’ultimo film in cui il buon vecchio Clint reciterà, vista la sua età si concentrerà unicamente sulla regia d’ora in poi.

Clint fa parte di quei artisti filosofi e poeti che ad ogni film ci fanno commuovere, riflettere, ridere, ma che sempre e comunque ci colpiscono dritto al cuore. Sarebbe un torto considerare “Gran Torino” l’ultimo gran film di Eastwood visto che è già in preparazione quello su Nelson Mandela con il suo eterno amico Morgan Freman. Però secondo me, questa storia melanconica e toccante rappresenta la sintesi della sua vita, o meglio della sua carriera cosi come la sintesi di un paese che ha visto cambiare in 80 anni di vita. Clint Eastwood ironizza su se stesso, riprendendo il ruolo del giustiziere reazionario, vecchio come fosse un ispettore Callaghan mummificato dal tempo. Insopportabile, razzista e misantropo, Walt Kowalski nel corso del film si trasformerà in Frank Dunn, l’allenatore pieno di speranze e di tristezza di Million Dollar Baby. In Million Dollar Baby Frank si prendeva cura di Hilary Swank, qui invece, sorprendentemente, protegge in tutti i sensi un giovane coreano, lacerato dai conflitti tra gang di cui tenta vanamente di tirarsene fuori. Walt allora esce dal suo guscio e ci mostra tutta la sua sensibilità, i suoi conflitti, i suoi rimorsi e le sue perle di saggezza e le due cose a cui tiene di più: il suo cane e ovviamente la sua macchina, la “Gran Torino”.

Comico e al tempo stesso drammatico il film alterna in maniera sublime queste scene contrastanti, memorabili sono i brontolii, le ingiurie razziste del vecchio Walt nei confronti dei vicini coreani o del suo barbiere di fiducia italiano. Non fa altro che lamentarsi e criticare qualsiasi cosa non gli vada a genio, praticamente tutto! La sua prova d’attore meritava secondo me l’oscar. Anche il resto del cast è all’altezza: tutti i coreani sono bravi, nonché il prete che affronta un personaggio difficile, spesso rifiutato da Walt ma che non si da per vinto per questo. Pensandoci bene, rappresenta Walt che non accetta se stesso ( e dunque il prete) e poi piano piano riesce a liberarsi ( prima facendosi chiamare Walt poi infine confessandosi) e a trovare una pace interiore, come dice alla fine al prete nelle battute finali.

Invece dal punto di vista della regia, è un Clint classico, asciutto e semplice ma perfetto perché non esagera mai e non possiede false retoriche o scene stereotipate. Lucida, riflessiva ed efficace la regia di Clint è d’autore ed unica, non posso aggiungere altro al riguardo.

Il finale l’ho trovato toccante e splendido, soprattutto realistico, certo non come i film di Hollywood di cui siamo abituati, era impensabile che accadesse altro del resto, ovviamente non aggiungo altro. Secondo me il finale rappresenta il testamento di Clint, una sorta di sguardo critico sull’insieme della sua opera e un passaggio di consegna. Sorprendente come finale che ti lascia l’amaro in bocca e ti da un colpo sullo stomaco forte, pero al tempo stesso fa riflettere e fa capire il messaggio. Un film sul rispetto reciproco, sul fatto che siamo tutti essere umani aldilà del colore della pelle della religione o del sesso. Meritiamo tutti un rispetto ma non per quel che siamo dalla nascita, ma per quel che facciamo, per le nostre azioni e i nostri comportamenti. Abbiamo tutti la nostra Gran Torino a cui dedichiamo il nostro sudore, sangue e tempo per renderla fiammante e scintillante., qualsiasi essa sia.

Che altro dire? Grazie, grazie e ancora grazie Clint. Non ne sbagli uno di film, mostruoso. Il miglior film del 2009, lo dico già da ora.


5 commenti:

the Tramp ha detto...

Neil, non vedo l'ora di andarlo a vedere, lo aspetto da troppo tempo. Credo che Clint sia uno dei migliori e dei più completi registi degli ultimi anni ( occhio però quando parliamo di Chaplin eh....) ;-)
Ciao e buon week end

Anonimo ha detto...

sono andato a vederlo questo pomeriggio ragazzi!

hai ragione Neil è il testamento di Eastwood purtroppo! ma è anche un film splendido sulla tolleranza, sull'amore degli altri, sulla redenzione e sulla morte.

come sempre lui è fantastico sia dal punto di vista della regia sia dal punto di vista della recitazione!

come ha ben scritto Neil mi sono piaciute le comparse e le tematiche, complimenti per la recensione!

certo come dice the tramp piano col paragone con chaplin pero va anche detto che eastwood vanta una filmografia notevole non credi the tramp? se ci pensi siamo a livelli molto alti!

lo condiglio vivamente a tutti secondo me merita un 9,5!

bravissimo neil come sempre splendida recensione!

the Tramp ha detto...

Caro Xero sono d'accordo per questo ho detto che è uno dei migliori degli ultimi anni ( lo preferisco come regista, ma mi piace anche l'attore).Mi allego ai complimenti sulla recensione, si sente tutta la passione.

Anonimo ha detto...

Ciao Neil, buona domenica prima di tutto!Ho appena finito di leggere il dialogo tra Danton e Robespierre e l'ho trovato bellissimo.grazie!ah,che periodo storico meraviglioso!ma da dove l'hai preso?... Dimmi pure i libri su Saint Just,così me li appunto e li leggerò sicuramente appena avrò l'occasione.
Altro che nn sei nè bravo nè colto,sn sicura ke sei sia l'una che l'altra cosa.

Vuoi sapere una cosa comica? Ieri sera finalmente volevo vedere MR73ma... non era lui!L'ho scaricato da internet la scorsa settimana e nn so perche mi ha scaricato MEN OF WAR.quindi ora devo riscaricarlo e speriamo bene!Tra l'altro ho appena scoperto che stasera lo fanno su CINEMA1 ma nn sn abbonata quindi ... aspetterò ancora!Fino alla fine ce la farò!

Per BLOOD DIAMOND,hai ragione nn ho citato l'altro co-protagonista, ma nn è stata una svista, volevo proprio solo citare le "pecche" dei due attoroni hollywoodiani!Cmq è vero è stato molto bravo e intenso Djimon Hounsou.

Il corso è andato benissimo, grazie.Le due lezioni di questa settimana sn stata fatte da un antropologo africano (della Guinea Bissau) bravissimo che ci ha raccontato la storia dell'africa cn chiarezza e in modo abbastanza approfondito.Ci ha mostrato le origini dell'africa prima della colonizzazione e di come questa abbia spazzato via dalla storia tutto quello che l'africa è stata per l'umanità prima di essa.E' stato davvero interessante e bello.sn ancora piena delle sue parole.Una persona bella,calma, serena e coltissima. Ci ha consigliato un sacco di libri...

E tu' cosa stai studiando ora? quali sarebbero queste materie noiose? nn deve essere facile ingegneria informatica,vero? raccontami un pò. a me solo la parola INGEGNERIA mi fa sentire inferiore!Sn totalmente negata per tutto ciò che è scientifico(e infatti ho frequentato il liceo scientifico, ovvio no?!).Prendi la fisica!Mamma mia,io gia nn la capivo,poi avevamo un prof pazzesco alla EINSTEIN che riempiva la lavagna di segni assurdi e confusi,alla fine si girava e guardandoci cn una faccia troppo comica ci diceva soddisfatto di se:
"I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E!" cn la errree alla francese!e ovviamente io e la mia eterna amica di bando scoppiavamo a ridere come matte!
...bene chiuso il momento-nostaglia!

Ovviamente nn ho 73 anni!l'eta come la data di nascita si riferiscono a woody allen, il mio alter-ego!cmq sì sn giovane,come te immagino!

bene, ti saluto per ora.le chicche arriveranno presto, nn mi sn dimenticata!
Ah, che film hai visto venerdi sera poi? sn curiosa.
A prestooooooooo.un abbracciooo!

Anonimo ha detto...

Sono pienamente daccordo con tutto cio che Neil ha detto.Un BELLISSIMO film con un grande ed esaustivo finale!!!!!