LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE AUTO E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO. (Tyler Durden)
Citazione del mese:
"Ci trattavano come delle stelle del Cinema, ma eravamo più potenti, eravamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza in cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis, le chiavi di una dozzina di appartamentini in città. Scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica, e sperperavo le vincite la settimana dopo oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli alibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente quando eri in bolletta andavo a rubare un altro po' di grana, noi gestivamo tutto; pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fetuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi." ("Quei bravi ragazzi")
Paranormal Activity[Paranormal Activity,USA,2007,Horror] diOren Peli conKatie Featherston eMicah Sloat. Da dove iniziare? Paranormal Activity non è un film brutto, anzi. E’ un bel film, innovativo con questa sua telecamera frontale fissata nella stanza da letto della povera coppia. Ma non mi ha fatto paura, questo ve lo devo ammettere. Secondo me, tutto questo alone di paura che lo descrive è semplicemente una pura e mera azione commerciale pubblicitaria. Ciò non toglie, che il film, trasmette un ansia a livelli incredibili. Si perché, malgrado si svolga tutto durante una stanza, il regista è fenomenale nel non farti annoiare nemmeno un secondo, ricorrendo (ed è questo che trovo geniale) a dei trucchi di vecchio cinema: dalle porte che cigolano, alle musiche a sorpresa, al visto e non visto…E questo bisogna dargliene atto nel riuscire in un quasi miracolo, visto che oramai siamo abituati a soli effetti speciali e a carneficine senza senso nei film d’horror. Invece lo spettatore rimane incollato malgrado manchino i due principi dominanti degli ultimi decenni in questo genere di film. Un ritorno al classico, in un certo senso. I due attori molto bravi, soprattutto lei. La storia è quella che è purtroppo, abbastanza banale. Pero provateci voi con 15mila dollari a girare un film che guadagni 8 milioni. In un certo senso, assistiamo alla stessa operazione di Notte Morti Viventi del grande Romero. E vi pare che potevo non apprezzare questo slancio verso il cinema indipendente e non commerciale? Bravi.
Vengeance[Vengeance,Hong Kong, Francia,2009,] diJohnnie To conSimon Yam,Anthony Wong e Johnny Hallyday. Non potevo non comprarmi il dvd del duo To- Halliday, duei dei miei miti! Purtroppo, dopo aver divorato il film, devo ammettervi che sono rimasto soddisfatto a metà. Questo film mi ha dato l’impressione di un grosso botto, pero bagnato. Mi spiego meglio; la prima mezz’ora è senza dubbio fantastica: capolavoro di azione e di dialoghi, scorre via che è una meraviglia. Ti fomenta anche, perché To è un mostro nel girare le scene; grazie al gioco delle luci, delle telecamere e della musica, realizza delle scene epiche, da storia del Cinema. Stilisticamente è perfetto. Ma si ferma li, per me. La sceneggiatura da quel momento, comincia purtroppo a fare buchi un po’ ovunque. Il ricorso a Memento (Johnny Halliday, il protagonista, perde la memoria) è sicuramente efficace i primi minuti, ma dopo rende il tutto troppo irrealistico. Il finale anche, è abbastanza ridicolo, per la sua improbabilità. Peccato perché gli attori sono tutti sublimi e la regia merita di essere vista. Un noir dunque riuscito a metà, dalle atmosfere pessimiste che mostra bene come una persona sola e solitaria in un mondo a cui non è abituato emerge molto a fatica. Ma non basta. Se proprio dovete ammirare To, vedetevi Election o The Mission.
Tokyo Godfathers [Tokyo Godfathers,Giappone,2003,Animazione] diSatoshi Kon. Ci sono dei film che ti rimangono impressi a vita, perché sanno suscitarti emozioni a non finire. Tokyo Godfathers è tra questi. Anime di rara bellezza, l’ho scoperto per caso ma è stato amore a prima vista! Storia natalizia ma molto matura e per adulti, Tokyo Godfathers somiglia per certi versi, al capolavoro di John Ford “The Three Godfathers ( I Tre Padrini)”. La storia infatti sebbene sia costellata da scene ultra divertenti che ci fanno ridere dall’inizio alla fine (frutto della splendida immaginazione della sceneggiatura che ci fa conoscere personaggi improbabili ma divertentissimi), narra di come 3 barboni salvino la vita ad un neonato trovato dentro un cassonetto. 3 barboni uno diverso dall’altro, tra cui spicca un “trans” assoluto mito nelfilm. Memorabili anche gli altri 2 protagonisti, degli anti eroi e degli emarginata cui ci si affeziona subito. Toccante e commovente, con animazioni spettacolari e soprattutto profondo, Tokyo Godfathers è una perla che deve essere assolutamente vista. Prende spunto anche dal film, fattomi conoscere da The Tramp, ovvero “La Vita è una cosa meravigliosa” ma se me lo permettete, va ancora più oltre in un certo senso. Natalizio dunque, ma buono per tutte le stagioni. Impressionante. Umano, leggero, da vedere e conservare.
Jennifer’s Body [Jennifer's Body,USA,2009,Commedia] diKaryn Kusama con Megan Fox,Amanda Seyfried,Johnny Simmons eAdam Brody. Voglio essere franco con i lettori della fermata; sinceramente l’unico motivo per cui ho avuto la malsana idea di vedere questo film è stata per la bellezza di Megan Fox. Non certo per la trama, ne per gli attori ne per il resto. Diciamocelo chiaro e tondo; il film è orripilante. Gli attori sono terrificanti, la trama è di quanto più banale e scontato esista e i dialoghi imbarazzanti. Non c’è nulla che regga, non c’è niente da salvare, è tutto confuso senza capo ne coda; anche la risoluzione del problema lascia perlomeno perplessi. Non affonda mai il colpo, mescola cosi tanti generi tra loro (horror, commedia, drammatico) che ne risulta un polpettone di dubbio gusto.Nemmeno lei, Megan Fox, merita la visione; sempre la stessa faccia con la bocca semi aperta da ebete, mai svestita e irritante come interpretazione. Lasciatemelo dire, un film, una cagata.The Chaser [Chugyeogja,Corea del Sud,2008,Azione] diHong-jin Na conYun-seok Kim,Jung-woo Ha,Yeong-hie Seo,In-gi Jung eHyo-ju Park. Fermi tutti, la Corea del Sud ha sfornato un altro capolavoro. Oramai non si contano più i capolavori asiatici che stanno uscendo nell’ultimo decennio, un'altra prova di come il cinema americano sia, a mio avviso, superato da film ben più realistici come quelli asiatici. Tra l’altro, che ve lo dico a fare come diceva Donnie Brasco, i produttori di Hollywood hanno comprato la sceneggiatura del film per poter girare un remake con Di Caprio. Scarsità di idee ad Hollywood eh? Tralasciando questi discorsi e parlando del film, posso dirvi che somiglia per alcuni versi all’altro grandissimo capolavoro di Memories of Murder di Bong Joon-ho. Gli ingredienti sono quasi gli stessi: una critica feroce e impassibile alla società coreana, incapace di stare al passo con i tempi per colpa di una mentalità forse troppo antica, un indagine su un serial killer che sembra impossibile da prendere, un atmosfera cupa e noir sempre più intensa…Anche gli attori sebbene abbastanza sconosciuti (tranne per qualche collaborazione con Kim Ki Duk) sono eccezionali nel saper interpretare ruoli difficilissimi; dal pappone pentito che riacquisisce 1 briciolo di moralità, al serial killer freddo e terrificante; ci troviamo dinanzi a grandissime interpretazioni. Bravissimi! La regia di Hong-jin Na è molto sapiente, lucida e sa alternare benissimo i momenti di ansia ad ilarità, ma è la sceneggiatura il punto forte del film: stravolge completamente le procedure a cui siamo abituati visto che il serial killer è subito catturato ma tutto viene ribaltato in pochissimi minuti…Non posso aggiungere altro per non rovinarvi la sorpresa! Film di esordio di Hong-jin Na, posso solo fargli i miei complimenti. Ci troviamo dinanzi ad un nuovo genio della regia? Questo solo il tempo potrà dircelo, intanto ha iniziato col botto. Consigliatissimo a tutti voi!
Il mio amico Eric [Looking for Eric,GB, Italia, Francia, Belgio,2009,Commedia] diKen Loach conSteve EvetseEric Cantona. Un film sul calcio con Cantona come attore diretto da Loach? Come potevo non vederlo! E devo dire che ho fatto bene, non siamo dinanzi ad un capolavoro però posso affermare che il mio amico Eric è un bel film; che fa riflettere sul senso dell’amicizia, della fiducia negli altri e dell’amore. Soprattutto in delle esistenze tristi, come quella del postino interpretato da Evets, questi valori possono tenerti a galla malgrado lo squallore generale che ti circonda. Toccante ed emozionante, il film però non è esente da difetti: forse troppo lungo, ripetitivo e soprattutto statico; accade poco e nulla. Ma non toglie nulla alla magia di un film capace di far sognare e di dare un senso al gioco del calcio, trasportando quei valori nella vita di tutti i giorni. Bravissimo Evets, ma ovviamente è lui che rende il film speciale, con le sue citazioni e massime filosofiche che da solo meritano il prezzo del biglietto; sto parlando di Cantona ovviamente. Una vera scoperta come attore, che spero non sia un fuoco di paglia. Vedetevi anche i titoli di coda, perché mostrano la più famosa conferenza stampa della storia! “Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine.”
Ho conosciuto il regista Bong Joon-Ho per caso alla Fnac di Nizza; notai un cofanetto composto da due film coreani a prezzo stracciato e lo comprai più per sfizio che per altro. Mai scelta fu più azzeccata!
Ho scoperto infatti uno dei registi più promettenti dell’intera Asia (non ha ancora compiuto 40 anni) e ne sono diventato un fan accanito; è semplicemente un genio!
Paradossalmente ho deciso di recensire il secondo film che ho visto non Memories of Murder che reputo tra i 3 miglior film coreani di tutti i tempi.
Dunque sotto con The Host!
Estremamente differente da Memories of Murder, The Host è un film sorprendente e spiazzante. Spiazzante perché ci si aspetta di tutto tranne quello che accade; infatti leggendo la storia ( un mostro gigantesco quanto brutto attacca una città coreana e alla maniera di King Kong rapisce una ragazzina) si potrebbe pensare ad un Alien o alla classica americanata alla Godzilla tutta azione da sabato sera: invece tutt’altro!
Bong Joon-Ho modifica e reinventa un genere offrendo un film dai vari spunti, diabolicamente intelligente e critico verso tutti e tutto. La bestia non è che una scusa, infatti il film va ben oltre il duello tra la famiglia della bambina che tenta di recuperarla e il mostro.
A metà tra il grottesco e il drammatico, la vicenda permette di analizzare e dipingere una società coreana alla deriva disillusa come la famiglia protagonista. Una famiglia che è tutto un programma, una famiglia stile I Malavoglia:una famiglia di sfigati, di perdenti che dalla vita non ha ricevuto niente di buono. A partire dal nonno che tutto lungo il film possiede dei sentimenti di colpa per non aver saputo educare e offrire qualcosa di positivo ai figli, al figlio maggiore completamente stupido e inetto, che tenta disperatamente di rendere felice la propria figlia, per passare al minore emarginato dalla società perché militante e per finire alla sorella che nei momenti importanti della propria vita fallisce sempre, senza nemmeno tentare (emblematica la scena della sua semifinale al tiro con l’arco).
Questa famiglia nel partire alla ricerca della bambina ci mostra tutti i suoi contrasti e rancori; è frantumata e disunita. Ma paradossalmente il momento peggiore della sua esistenza coincide col momento di rivalsa, lotta per qualcosa in cui ogni membro è finalmente protagonista e può redimersi e invertire una misera esistenza. E’ proprio su di lei che è incentrato il film; tutte le acredini vengono al pettine e si scopre mano a mano molto sul perché la famiglia è cosi devastata all’interno.Si alternano cosi scene tristi e amare quasi cupe a scene allegre e di un umorismo travolgente. E proprio qui che secondo me il regista fa colpo, riesce ad invertire i nostri sentimenti: alcune scene malgrado siano crude ci fanno ridere, mentre alcune scene sebbene siano divertenti ci rattristano!
Se la famiglia è analizzata in maniera sublime con una bellissima introspezione di ogni personaggio, altrettanto lo è il mondo esterno con tante critiche. Critica feroce alla società coreana che spesso viene dipinta come esempio di democrazia ma che ancora non lo è, con una velata disillusione per un qualcosa che poteva essere realizzato molto meglio ed invece si è fermato per colpa di svariati anni di dittatura, ma critica altrettanto sarcastica nei confronti degli Usa, che sono dei creatori di problemi ( la Bestia guarda caso è nata per colpa loro) e che si sentono spesso padroni del mondo liberi di agire come vogliono; assurdo come in questo film sbarcano in Corea per prendere in mano la situazione tentando di risolvere il problema e fallendo miseramente! Come spesso avviene non sempre chi detiene la forza agisce intelligentemente.
Altrettanto trasparente è la critica alla psicosi di massa sulle malattie contagiose, spesso più fittizie che reali (emblematica l’ammissione del dottore americano), con alcune scene assurde e insensate specialmente quelle dell’ospedale totalmente surrealiste! Il messaggio ecologista sul pianeta che sta morendo per colpa nostra è forse il meno riuscito di tutti ma rimane comunque efficace.
Ma in aggiunta a tutto questo, il regista ci offre delle perle d’umorismo, sfiorando la derisione durante i combattimenti tra la famiglia e il mostro. Su tutte la scena del padre, quando l’ho vista non sapevo se ridere o piangere! Perché al contrario di ciò che vuole farci credere il cinema americano, quando delle persone sono poco inclini a certe cose nei momenti di difficoltà entrano ancora di più nel panico e non si trasformano affatto in eroi, anzi spesso si comportano come dei cretini. Esempio di realismo incredibile, che capovolge anni di film in cui il protagonista da inetto diventa il classico supereroe! Finalmente era ora!
Fantastici gli attori a partire dal nonno per arrivare al padre. Quest’ultimo, Kang-ho Song, è diventato in breve tempo uno dei miei attori preferiti; poliedrico, duttile, dall'espressione facciale infinita: riesce ad interpretare qualsiasi ruolo dal drammatico all’ironico, semplicemente immenso! Le sue interpretazioni in Mr Vendetta, Memories of Murder, The Host e The Good, the Bad and the Weird sono da applausi!
Anche la musica che di solito nei film asiatici è spesso assente in questo caso merita l’ascolto perchéazzecca sempre il momento per intervenire.
Voglio anche soffermarmi sull’aspetto più ludico del film, quello degli scontri contro il mostro; ebbene la scena iniziale è di un realismo incredibile, le persone corrono malgrado abbiano dietro a loro un mostro in computer grafica in maniera naturalissima recitando perfettamente, tutta d’un fiato non ci fa staccare gli occhi dallo schermo, chapeau davvero!
Sono questi i registi che fanno bene al Cinema, quelli che non si adattano ai cliché e agli stereotipi del genere, ma che alla loro maniera con loro idee reinterpretano il tutto e sfornano un film che non è una copia di altri 100 precedenti ma è qualcosa di nuovo. Poi il tutto può piacere o no questo è un altro conto, ma perlomeno si è tentato di cambiare e ridare slancio ad un genere che troppo spesso ci fa ridere con gli amici un sabato sera e finisce nel dimenticatoio 2 secondi dopo la fine del film. Un genere che da anni aspetta una svolta per non affondare completamente. In The Host oltre a divertirci si riflette anche, vi pare poco?
-"7 anni a Folsung, in isolamento per 3, Mcnneil in precedenza. Mcnneil è un carcere duro come dicono?" -"Ti occupi di scienza penitenziaria?" -"Hai intenzione di tornarci? Sai ne ho conosciuti alcuni che facevano qualche cazzata apposta per farsi ribeccare e tu?" -"Deve aver conosciuto proprio i più stupidi." -"Ah ne ho conosciuti tanti." -"Mi ci vedi a rapinare un negozio di liquori con scritto in fronte arrestatemi sono un perdente?" -"No in effetti no." -"Bravo. Non tornerò mai in prigione." -"Allora è meglio che tu cambi lavoro." -"E quello che mi riesce meglio organizzare colpi. A te quello che riesce meglio è cercare di fermare gente come me." -"Insomma una vita regolata non ti piacerebbe?" -"Quale sarebbe il barbecue e la partita in televisione?" -"Gia." -"Ed è questa vita regolata quella che fai?" -"Che faccio? No la mia vita...no la mia vita è un disastro assoluto. Ho una figliastra incasinata come poche per il suo vero padre che grazia a Dio è un gran coglione. Ho una moglie, la madre, ma ormai siamo in rotta un matrimonio irrecuperabile il mio terzo. E' questo perché passo tutto il mio tempo a dare la caccia a quelli che fanno il tuo lavoro: ecco la mia vita." -"Una volta uno mi ha detto: non fare entrare nella tua vita niente da cui tu non possa sganciarti in 30 secondi netti se senti puzza di sbirri dietro l'angolo. Se tu sei sempre appresso a me e dove vado io vai anche tu...Bè come pretendi di tenerti una moglie?" -"Questa è una bella domanda. Tu invece sei un monaco?" -"Ce l'ho una donna." -"E che le racconti?" -"Che faccio il rappresentante." -"Quindi se dovessi vedere me arrivare da quell'angolo, abbandoneresti la tua donna, senza neanche salutarla?" -"Rientra nella disciplina." -"E' un po’ superficiale no?" -"Si può darsi che lo sia. O lo accettiamo o tanto vale che cambiamo mestiere." -"Io non saprei che altro fare." -"Ah io neanche." -"E nemmeno vorrei fare altro." -"E io neanche." -"Da un po’ la notte ho un sogno ricorrente: sono seduto a una grande tavola imbandita insieme a tutte le vittime di tutti gli omicidi su cui ho indagato sedute a tavola anche loro e fissano tutte me...Con quelle orbite nere vuote. Molte di loro in testa hanno un foro di proiettile da cui cola sangue. Altre sembrano palloni per quanto si sono gonfiati perché le ho trovate solo due settimane dopo che erano stati ammazzati. I vicini avevano sporto denuncia per la puzza! Insomma stanno tutti li; seduti e composti." -"E che ti dicono?" -"Niente." -"Non parlano?" -"No. Forse perché non hanno niente da dire. Stiamo seduti e ci guardiamo. Loro guardano me e nient'altro è questo il sogno." -"Io invece sogno di affogare. Allora devo svegliarmi e mettermi a respirare o morirei nel sonno." -"Conosci il significato?" -"Si, avere ancora tempo." -"Ancora tempo per poter fare quello che vuoi?" -"Si esatto." -"E ora lo stai facendo?" -"No ancora no." -"Eccoci seduti qui, io e te normali come due vecchi amici ma tu fai quello che fai e io faccio quello che devo fare. E ora che ci siamo conosciuti se quando sarà dovrò toglierti di mezzo potrà non piacermi ma ti avverto: se mi troverò a scegliere fra te e un poveraccio per colpa tua rischia di lasciare un vedova...Scelgo te senza neppure esitare." -"Trascuri l'altra faccia della medaglia. Cosa succederebbe se tu mi incastrassi e fossi io a dover scegliere? Perché per nessun motivo ti permetterei di fermarmi. E'vero ci siamo conosciuti si, ma neppure io esiterei nemmeno un istante.” -"Forse proprio cosi che andrà...o...Chi può dirlo?" -"O forse non ci rivedremo mai più."