
(Tyler Durden)
Citazione del mese:
("Quei bravi ragazzi")
martedì 16 febbraio 2010
I FILM DAL 2000 AL 2009.

giovedì 5 marzo 2009
Film del 06/03:

Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 94'
Regia: Enzo Monteleone
Cast: Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Valeria Melillo, Gabriella Pession, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini
Distribuzione: 01 Distribution
Live! - Ascolti record al primo colpo

Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 96'
Regia: Bill Guttentag
Cast: Eva Mendes, David Krumholtz, Eric Lively, Katie Cassidy, Jeffrey Dean Morgan, Rob Brown, Jay Hernandez, Monet Mazur, Andre Braugher
Distribuzione: Moviemax
La Pantera Rosa 2

Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Commedia, Avventura
Durata: 92'
Regia: Harald Zwart
Cast: Steve Martin, Jean Reno, Emily Mortimer, Andy Garcia, Yuki Matsuzaki, Alfred Molina, Aishwarya Rai, John Cleese, Molly Sims, Federico Castelluccio
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Verso l'Eden

Nazione: Francia, Grecia, Italia
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 110'
Regia: Costa-Gavras
Cast: Riccardo Scamarcio, Juliane Köhler, Ulrich Tukur, Anny Duperey, Antoine Monot Jr., Konstandinos Markoulakis, Kristen Ross
Distribuzione: Medusa
Watchmen

Nazione: U.S.A., Regno Unito, Canada
Anno: 2009
Genere: Azione, Fantastico, Thriller, Fantascienza
Durata: 162'
Regia: Zack Snyder
Cast: Jeffrey Dean Morgan, Carla Gugino, Malin Akerman, Billy Crudup, Patrick Wilson, Jackie Earle Haley, Matthew Goode, Stephen McHattie, Matt Frewer, Danny Woodburn
Distribuzione: UIP
The Wrestler

Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Azione
Durata: 105'
Regia: Darren Aronofsky
Cast: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Judah Friedlander, Ajay Naidu, Mark Margolis, Ashley Springer, Anna-Karin Eskilsson, Giovanni Roselli, Angelina Aucello
Distribuzione: Lucky red
venerdì 27 febbraio 2009
THE WRESTLER ( MOVIE # 61)

(Ho avuto la fortuna di vedere in Francia questo film, non mi andava di aspettare l'uscita in Italia.)
Questa volta non mi va di compiere troppi giri di parole, voglio essere diretto: The Wrestler è il più bel film che abbia visto da un anno a questa parte. Poche storie mi hanno appassionato e soprattutto colpito come questa. Certo, sa molto di “Toro Scatenato” e di “Rocky” è vero, ma ha un suo stile e alcune sue caratteristiche, sa di realtà, di vita quotidiana sudicia e sporca, di quella vita che tante persone affrontano ogni giorno senza alcuna speranza; quella vita cosi ben raccontata e descritta che sembra tratta da uno dei miei autori letterari preferiti Charles Bukowski.

Normale dunque che questo film alla luce della storia mi abbia cosi tanto preso!
La storia narra le gesta di Randy "The Ram" Robinson un wrestler professionista che si è ritirato dalle scene e che riprende a lottare in un circuito indipendente per cercare di guadagnarsi un ritorno sul ring delle grande competizioni. Storia dunque banale e già vista come abbiamo detto, ma non fermiamoci assolutamente alle apparenze, perché sarebbe un delitto.
Partiamo subito col botto, cioè dalla prova di Mickey Rourke. Lo avevamo lasciato nelle ultime pessime apparizioni in uno stato pietoso, un fantasma ridotto ecce homo per tutti quei problemi personali che sappiamo. Ogni volta che vedevo un suo film stavo male per lui, nel ricordare di come fosse cambiato e annegato nella mediocrità. Ebbene è semplicemente rinato. E’ tornato il Mickey Rourke degli anni 80, quell’attore favoloso che aveva colpito tutti per la sua durezza e al tempo stesso sensibilità. In questo film, (forse anche perché il personaggio di Randy “L’Ariete” Robinson in fondo gli somiglia molto) addirittura si supera per riuscire ad esaltare tutte le varie sfumature del proprio personaggio, va oltre se stesso con una prova magistrale, perfetta. Magnifico, raggiunge i livelli di Stallone in Rocky. Si perché come nel primo Rocky, il film non è incentrato sullo sportivo ma sull’uomo, sulla persona distrutta e vinta dalla vita che tenta malgrado tutti e tutto di dare una sferzata, di rialzarsi anche temporaneamente, per un solo secondo, per poter urlare che è viva con tutte le proprie forze. Sicuramente meritava secondo me l’Oscar per la recitazione, non oso immaginare quanto bravo sia stato Sean Penn per averlo battuto!
Profondo e toccante, pone a mio avviso alcune delle questioni fondamentali dell’esistenza: cosa vi resta quando non possedete più nulla? Come comportarsi quando non potete più praticare quell’unico lavoro che sapete fare? Sappiamo tutti quanto sia difficile smettere ed accettare la dura realtà che il nostro fisico non regge più a certi ritmi. Cerchiamo di negarcelo, di non pensarci ma la realtà è terribile e soprattutto non concede sconti a nessuno.

Randy Robinson è un fallito, un perdente che riconosce i propri errori ma che vuole fare qualcosa per rimediare. Restaurare i rapporti con la propria figlia, chiarire quelli con la donna che ama e rispettare quelli con il suo pubblico e i suoi fans. Memorabili alcuni dialoghi tra lui e Stephanie o con la spogliarellista, centrano perfettamente l’obiettivo, mostrandoci la vita nuda e cruda senza alcun effetto speciale o momento forzato. Ed è qui che subentra la genialità del regista Darren Aronofsky. La sceneggiatura infatti, non cerca di influire la visione dello spettatore ne di portare alcun giudizio sui personaggi che dipinge. E’ semplice, onesta ed efficace. Per questo la regia s’incolla all’uomo per farci immergere nella sua intimità con quei magnifici piani sequenza tramite telecamera a spalla che ne esaltano la triste situazione. Aronofsky dirige i combattimenti di wrestling con una violenza sorprendente, realizzando degli incontri ultra realistici e immergendoci nelle atmosfere di sudore e di sangue del ring in maniera sublime. Si vede assolutamente il suo tocco geniale e si consacra come uno dei migliori registi attuali.
Anche gli altri attori sono azzeccati, cosi come i loro personaggi. Marisa Tomei, nel ruolo di spogliarellista, recita ottimamente la parte della donna disincantata cosi come Evan Rachel Wood quella della figlia disillusa e arrabbiata a morte col proprio padre.

Non ci sono solo lacrime in questo film; si sorride, e anche molto; soprattutto nelle scene prima dell’incontro dove i vari lottatori si salutano come veri amici e si organizzano su come comportarsi sul ring; chi deve schienare per primo o su quale tipo di calcio adottare. Fantastico come tutto sia preparato e come il pubblico si fomenti per questo spettacolo teatrale!

Infine una nota di merito alla colonna sonora: equilibrata e malinconica, con una strepitosa chiusura finale di Bruce Springsteen, che sforna ancora una volta, una canzone commovente sia per testo che per la musica.
Un film da vedere e rivedere. Favoloso.
Certo Mickey Rourke non ha ricevuto la statuetta, ma che emozione e gioia ritrovarlo a questi livelli. Come ha ben detto Sean Penn, “Welcome back on the ring Mickey!”
E questo è sicuramente meglio che una semplice statuetta non credete?

