LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE AUTO E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO.
(Tyler Durden)

Citazione del mese:

"Ci trattavano come delle stelle del Cinema, ma eravamo più potenti, eravamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza in cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis, le chiavi di una dozzina di appartamentini in città. Scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica, e sperperavo le vincite la settimana dopo oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli alibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente quando eri in bolletta andavo a rubare un altro po' di grana, noi gestivamo tutto; pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fetuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi."

("Quei bravi ragazzi")

domenica 21 ottobre 2007

Léon (1994)

Il primo film che recensisco non è uno qualsiasi, ne potevo scegliere altri 1000000, ma questo è il mio film....non poteva essere altrimenti!
Mathilda, il mio nick è preso da Leòn, ed è mia gioia rendergli onore!
Ora andiamo al succo!

E' questa una storia ovviamente ambientata in una città francese...ma questo poco importa..tutto il mondo è paese....e uno come Leòn non si trova nella realtà in nessuna città del mondo!
La magia di questo film è data secondo me da due aspetti: l'uno è l'incontro di due realtà completamente differenti e l'altro è l'unificazione di queste due realtà!
Tutto il film nasce da "Adoro questi momenti di calma prima della tempesta. Mi ricordano sempre Beethoven... “; è grazie a questo che alla fine della storia ci è permesso udire “Non mi perderai Mathilda ...mi hai fatto conoscere il significato della vita,voglio essere felice, voglio dormire in un letto, mettere le radici, non sarai più sola Mathilda”, con cui Leòn suggella qualcosa che tutti avevano capito nel film ma che lui non riusciva a manifestare a causa della sua personalità estremamente introversa.




Non ha senso scrivere altro...la storia parla da sola. A noi è concesso solo vederla e rimanerne folgorati.

Ps: sensei questo è il mio regalo!

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