Titolo: L'uomo del treno(L'homme du train).
Produzione: Francia.
Anno: 2002.
Regia: Patrice Leconte.
Attori Principali: Jean Rochefort, Johnny Hallyday.
Genere: Drammatico
Durata: 90 minuti circa.
In un paesino del dipartimento dell'Ardèche, nella Francia meridionale, arriva uno sconosciuto(Milan). Col tempo, lo straniero fa amicizia con un abitante del luogo(Manesquieur): in realtà Milan è un bandito che sta per rapinare una banca, Manesquieur un anziano professore che deve affrontare un intervento chirurgico. Giorno dopo giorno, il loro rapporto diventa sempre più stretto. Ognuno alla fine sognerà di poter vivere la vita dell'altro.
Il primo film recensito in questo blog è particolarmente sentito dal sottoscritto. Aldilà dei ricordi che può suscitarmi, il film di Patrice Leconte è obiettivamente un capolavoro. Poesia allo stato puro. La trama, abbastanza semplice e lineare, offre delle scene di puro sentimentalismo. Nostalgia, pessimismo, voglia di rivalsa, speranza, tristezza, gioia si mischiano in dialoghi che non lasciano indifferenti lo spettatore. I due attori, completamente diversi l'uno dall'altro(Rochefort mingherlino chiacchierone logorroico mentre Halliday forte di costituzione, asociale e muto per quasi tutto il film)si completano a vicenda e si attraggono/oppongono in maniera perfetta.
Ognuno sogna la vita dell’altro, Milan dopo varie rapine sogna la tranquillità, la routine; Manesquieur invece dopo una vita segnata dalla passività e dalla staticità sogna una vita spericolata, piena di pericoli, amanti, tatuaggi e trasgressioni.
Viene a crearsi cosi un legame di amicizia tra questi due personaggi che anche nelle azioni piu semplici finiscono di imparare qualcosa l'uno dall'altro.
Halliday sicuramente non è un gran attore(infatti è 1 cantante) ma è l'unico ruolo che riesce a fare in maniera perfetta, Rochefort è un istituzione del cinema francese, la sua parlantina, la sua gestualità, ne fanno un degno seguace(anche se ovviamente non a quei livelli) di Chaplin.
La fine, cosi tanto criticata, è secondo me perfetta: è la fine di 1 esistenza che entrambi cercavano di cambiare tentando di provocare un inversione di ruoli che non arriverà mai. Rimane solo il sogno dunque come unica riuscita di questo volere irrealizzabile.
E’ un film eccezionale, che consiglio a tutti gli amanti di film lenti, filosofici con poca azione ma che sanno suscitare emozioni tramite le musiche e i dialoghi.
(Insomma a chi piace come genere solo Terminator Matrix ecc ecc magari statene alla larga^^).
Il primo film recensito in questo blog è particolarmente sentito dal sottoscritto. Aldilà dei ricordi che può suscitarmi, il film di Patrice Leconte è obiettivamente un capolavoro. Poesia allo stato puro. La trama, abbastanza semplice e lineare, offre delle scene di puro sentimentalismo. Nostalgia, pessimismo, voglia di rivalsa, speranza, tristezza, gioia si mischiano in dialoghi che non lasciano indifferenti lo spettatore. I due attori, completamente diversi l'uno dall'altro(Rochefort mingherlino chiacchierone logorroico mentre Halliday forte di costituzione, asociale e muto per quasi tutto il film)si completano a vicenda e si attraggono/oppongono in maniera perfetta.
Ognuno sogna la vita dell’altro, Milan dopo varie rapine sogna la tranquillità, la routine; Manesquieur invece dopo una vita segnata dalla passività e dalla staticità sogna una vita spericolata, piena di pericoli, amanti, tatuaggi e trasgressioni.
Viene a crearsi cosi un legame di amicizia tra questi due personaggi che anche nelle azioni piu semplici finiscono di imparare qualcosa l'uno dall'altro.
Halliday sicuramente non è un gran attore(infatti è 1 cantante) ma è l'unico ruolo che riesce a fare in maniera perfetta, Rochefort è un istituzione del cinema francese, la sua parlantina, la sua gestualità, ne fanno un degno seguace(anche se ovviamente non a quei livelli) di Chaplin.
La fine, cosi tanto criticata, è secondo me perfetta: è la fine di 1 esistenza che entrambi cercavano di cambiare tentando di provocare un inversione di ruoli che non arriverà mai. Rimane solo il sogno dunque come unica riuscita di questo volere irrealizzabile.
E’ un film eccezionale, che consiglio a tutti gli amanti di film lenti, filosofici con poca azione ma che sanno suscitare emozioni tramite le musiche e i dialoghi.
(Insomma a chi piace come genere solo Terminator Matrix ecc ecc magari statene alla larga^^).
Scene da ricordare:
- La spiegazione dell'antenato di Manesquieur.
- La poesia al poligono di tiro.
- Lo scontro del bar/ristorante.
- La discussione tra Milan e l'amante di Manesquieur.
- Lo scambio di ruoli.
Citazioni:
"Arrivati ad una certa età si comincia a dar più importanza al tempo che fa che al tempo che passa. Lei no?”
-“No.”
-“Ah bene…Una certezza in più che se ne va. Meglio cosi.”
“Io ho sempre sognato di essere un muto che passa. Entro in un bar, non dico una parola ma la mia presenza cambia tutto. Le donne in particolare si guardano allo specchio eppure non faccio niente, sono semplicemente li. E basta per creare lo scompiglio nelle menti.”
-“Lei ha visto troppi gialli.”
-“Si è vero.”
“Non ha reagito?”
-“No e sa perché?”
--“Perché?”
-“Perché loro sono una squadra. E da solo contro due hai la minima chance tranne che al cinema. E da questo che ti accorgi che invecchi, qualche anno fa mi avrebbe chiesto scusa, non puoi farci niente.”
-“Ma noi siamo in due formiamo una squadra. Mi hanno rotto i timpani e direi anche i coglioni.”
-“Gle lo dica allora.”
-“Se lo faccio inizia una nuova vita…”
-“Capisco l’esitazione.”
“Non era la volta buona.”
-“E stato coraggioso comunque.”
-“Per una volta che cerco di fare a botte mi capita un tipo che mi vuole bene.”
-“Preferiva finisse a bottigliate?”
-“Almeno mi restava il ricordo.”
“E una vita che diciamo il contrario di ciò che pensiamo. Cosa ci è successo? Eravamo due bambini saltavamo sul letto in giardino poi abbiamo assunto una posa ci siamo fermati e siamo diventati due mummie, perché?”
“Avrebbe potuto sposarla.”
-“Ci ho pensato anni fa e poi…E lei chissà quante ne ha cambiate.”
-“A lungo andare stanca.”
-“Figuriamoci. A me sarebbe piaciuto navigare da una sconosciuta all’altra… Ogni volta un america… un continente, mai gettare l’ancora...nuove isole.”
-“Non sono piu come una volta.”
-“Oh...Essere lo scopritore… l’esploratore di nuovi abbracci...”
-“Sono le parole la sua rovina.”
“Era il mio posto preferito, non avevano costruito intorno…Respiravo profondamente avevo l’impressione che il mondo sarebbe stato mio. Macchè…Ho smesso di vivere prima ancora di invecchiare.”
-“Sai perché le donne non ti guardono?”
-“Bè perché non mi vedono.”
-“Perché sono abbagliate impazziscono. Non ti rendi conto che sei magnifico? Guarda quante cose ci sono da vedere eh? C’è tutto, piu passa il tempo piu siamo preziosi. E questo che devi capire!”
-“Vista in questo modo.”
-“L’unico. L’unico e il migliore.”
“Ah devo presentarle la gloria della famiglia. Il colonnello del 117esimo reggimento ussari, il mio antenato. Ad Austerlitz il suo reggimento non è sollecitato. Ad Erkum è in infermeria; si era tagliato l’orecchio nell’affilare la sciabola. E ad Eroy poco prima di ordinare la carica, giudica opportuno mostrare ad un granatiere volteggiatore fuciliere come si carica un moschetto che gli scoppia in faccia. Questo personaggio totalmente ridicolo mi è simpatico. Mia nonna diceva che gli somigliavo ed io non stento a crederle visto che fallisco nei momenti piu importanti della mia vita... Ecco la visita è finita.”
“Stai attento alla dolcezza delle cose. Era questa la risposta? Perché stare attenti alla dolcezza delle cose?”
-“Perché si rischia di perderci il gusto.”
-“Non credo che le cose siano dolci. Era un buon professore?”
-“In 30 anni di insegnamento non sono mai incorso in molestie sessuali.”
-“Complimenti.”
-“E a lei piace la musica?”
-“Ho avuto un armonica.”
-“E’ piu pratica per spostarsi. La cosa strana quando si fa musica è che la gente crede che ti renda felice. “Oh che bei momenti passerà accarezzandoti i tasti.” Che palle suonare il pianoforte!”
-“Anche Bethoveen?”
-“Anche Bethoveen!. Il peggiore è Schumann. Ah che cos’è Schumann! Dio mio! Chopin ancora ancora… Buongiorno, Buonasera come sta la signora Chopin? Nient’affatto bene! Brom si richiuda la porta. Schumann invece…è tutto un gocciolio è tutta una lagna, è un esagerazione, è un frignare…Mi piace però. Lusinga il mio gusto del fallimento.”
-“Allora?”
-“È stato promosso.”
-“Te l’avevo detto. Suo figlio ha superato un esame.”
-“Perché non le dice che se ne frega?”
-“Non me ne frego.”
-“Massi che se ne frega. Quello che vuole è tenerezza, sesso, non notizie del ragazzo.”
-“E lei?“
-“Io cosa?”
-“Lei cosa vuole?Cosa fa qui a parte combinare casini?Si direbbe che sia geloso.”
-“Dico le cose come stanno.”
"Arrivati ad una certa età si comincia a dar più importanza al tempo che fa che al tempo che passa. Lei no?”
-“No.”
-“Ah bene…Una certezza in più che se ne va. Meglio cosi.”
“Io ho sempre sognato di essere un muto che passa. Entro in un bar, non dico una parola ma la mia presenza cambia tutto. Le donne in particolare si guardano allo specchio eppure non faccio niente, sono semplicemente li. E basta per creare lo scompiglio nelle menti.”
-“Lei ha visto troppi gialli.”
-“Si è vero.”
“Non ha reagito?”
-“No e sa perché?”
--“Perché?”
-“Perché loro sono una squadra. E da solo contro due hai la minima chance tranne che al cinema. E da questo che ti accorgi che invecchi, qualche anno fa mi avrebbe chiesto scusa, non puoi farci niente.”
-“Ma noi siamo in due formiamo una squadra. Mi hanno rotto i timpani e direi anche i coglioni.”
-“Gle lo dica allora.”
-“Se lo faccio inizia una nuova vita…”
-“Capisco l’esitazione.”
“Non era la volta buona.”
-“E stato coraggioso comunque.”
-“Per una volta che cerco di fare a botte mi capita un tipo che mi vuole bene.”
-“Preferiva finisse a bottigliate?”
-“Almeno mi restava il ricordo.”
“E una vita che diciamo il contrario di ciò che pensiamo. Cosa ci è successo? Eravamo due bambini saltavamo sul letto in giardino poi abbiamo assunto una posa ci siamo fermati e siamo diventati due mummie, perché?”
“Avrebbe potuto sposarla.”
-“Ci ho pensato anni fa e poi…E lei chissà quante ne ha cambiate.”
-“A lungo andare stanca.”
-“Figuriamoci. A me sarebbe piaciuto navigare da una sconosciuta all’altra… Ogni volta un america… un continente, mai gettare l’ancora...nuove isole.”
-“Non sono piu come una volta.”
-“Oh...Essere lo scopritore… l’esploratore di nuovi abbracci...”
-“Sono le parole la sua rovina.”
“Era il mio posto preferito, non avevano costruito intorno…Respiravo profondamente avevo l’impressione che il mondo sarebbe stato mio. Macchè…Ho smesso di vivere prima ancora di invecchiare.”
-“Sai perché le donne non ti guardono?”
-“Bè perché non mi vedono.”
-“Perché sono abbagliate impazziscono. Non ti rendi conto che sei magnifico? Guarda quante cose ci sono da vedere eh? C’è tutto, piu passa il tempo piu siamo preziosi. E questo che devi capire!”
-“Vista in questo modo.”
-“L’unico. L’unico e il migliore.”
“Ah devo presentarle la gloria della famiglia. Il colonnello del 117esimo reggimento ussari, il mio antenato. Ad Austerlitz il suo reggimento non è sollecitato. Ad Erkum è in infermeria; si era tagliato l’orecchio nell’affilare la sciabola. E ad Eroy poco prima di ordinare la carica, giudica opportuno mostrare ad un granatiere volteggiatore fuciliere come si carica un moschetto che gli scoppia in faccia. Questo personaggio totalmente ridicolo mi è simpatico. Mia nonna diceva che gli somigliavo ed io non stento a crederle visto che fallisco nei momenti piu importanti della mia vita... Ecco la visita è finita.”
“Stai attento alla dolcezza delle cose. Era questa la risposta? Perché stare attenti alla dolcezza delle cose?”
-“Perché si rischia di perderci il gusto.”
-“Non credo che le cose siano dolci. Era un buon professore?”
-“In 30 anni di insegnamento non sono mai incorso in molestie sessuali.”
-“Complimenti.”
-“E a lei piace la musica?”
-“Ho avuto un armonica.”
-“E’ piu pratica per spostarsi. La cosa strana quando si fa musica è che la gente crede che ti renda felice. “Oh che bei momenti passerà accarezzandoti i tasti.” Che palle suonare il pianoforte!”
-“Anche Bethoveen?”
-“Anche Bethoveen!. Il peggiore è Schumann. Ah che cos’è Schumann! Dio mio! Chopin ancora ancora… Buongiorno, Buonasera come sta la signora Chopin? Nient’affatto bene! Brom si richiuda la porta. Schumann invece…è tutto un gocciolio è tutta una lagna, è un esagerazione, è un frignare…Mi piace però. Lusinga il mio gusto del fallimento.”
-“Allora?”
-“È stato promosso.”
-“Te l’avevo detto. Suo figlio ha superato un esame.”
-“Perché non le dice che se ne frega?”
-“Non me ne frego.”
-“Massi che se ne frega. Quello che vuole è tenerezza, sesso, non notizie del ragazzo.”
-“E lei?“
-“Io cosa?”
-“Lei cosa vuole?Cosa fa qui a parte combinare casini?Si direbbe che sia geloso.”
-“Dico le cose come stanno.”
Link Internet Movie DataBase: http://us.imdb.com/title/tt0301414/
2 commenti:
"L'uomo del treno"?
Fra mi deludi, con tanti bei film il primo che decidi di recensire è questo??? Ma come? Conoscendo i tuoi gusti mi aspettavo come minimo "Giovannona Coscialunga" o "Mas Fuerte..."!!!
Apparte gli scherzi, buona fortuna per il blog appena nato!!!
Ciao, Evelin.
Ottimo film da vedere con molta tranquillità i 2 attori sono bravissimi il vasco rossi d oltralpe fa benissimo il ruolo del cattivo che vuole diventare pantofolaio mentre rochefort e simpaticissimo nella parte del pantofolaio sfigato
bellissima la scena dal panettiere dove manesquieur che ordivana sempre le stesse cose entra e tra lo stupore ordina una cosa diversa
Complimenti per aver iniziato con questo film
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