LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE AUTO E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE CAZZATE CHE NON CI SERVONO.
(Tyler Durden)

Citazione del mese:

"Ci trattavano come delle stelle del Cinema, ma eravamo più potenti, eravamo tutto. Le nostre mogli, le madri, i figli campavano bene con noi. Io avevo dei sacchetti pieni di gioielli nella credenza in cucina, avevo una zuccheriera piena di cocaina sul comodino accanto al letto. Mi bastava una telefonata per avere tutto quello che volevo: macchine gratis, le chiavi di una dozzina di appartamentini in città. Scommettevo 30 mila dollari ai cavalli di domenica, e sperperavo le vincite la settimana dopo oppure ricorrevo agli strozzini per pagare gli alibratori. Non aveva importanza, non succedeva niente quando eri in bolletta andavo a rubare un altro po' di grana, noi gestivamo tutto; pagavamo gli sbirri, pagavamo gli avvocati, pagavamo i giudici stavano sempre con la mano tesa, le cose appartenevano a chi se le prendeva. E adesso è tutto finito. È questa la parte più dura, oggi è tutto diverso. Non ci si diverte più, io devo fare la fila come tutti gli altri e si mangia anche di schifo. Appena arrivato ordinai un piatto di spaghetti alla marinara e mi portarono le fetuccine col Ketchup. Sono diventato una normale nullità. Vivrò tutta la vita come uno stronzo qualsiasi."

("Quei bravi ragazzi")

mercoledì 15 aprile 2009

CHE - L'ARGENTINO (MOVIE # 65)

Devo innanzitutto premettere che sono andato a vedere questo film perché il personaggio di Ernesto Che Guevara mi attira moltissimo. Dunque il mio punto di vista potrebbe essere distorto anche se a conti fatti, non penso perché ho aspettato due giorni prima di scrivere questa recensione per metabolizzare al meglio il film.

Non mi aspettavo un film del genere, lo ammetto. Si perché questa prima parte “Che – L’Argentino” è un film atipico sotto molti punti di vista. E qui merita il primo plauso della recensione il regista Soderbergh; perché girare un film su un uomo diventato un simbolo, quasi un mito del XX secolo, senza cadere nell’adorazione da una parte o nella caricatura denigratoria dall’altra è una sfida difficilissima, quasi impossibile. Invece lui ci riesce senza aggiungere alcuna opinione personale, rimanendo estraneo alla storia e mostrando il Che a 360 gradi: l’uomo forte e tenace, però al tempo stesso sofferente d’asma, che spesso è costretto a fermarsi nella giungla per riprendere fiato e che nelle primi momenti della rivoluzione partecipa marginalmente all’azione, costretto ad aiutare i feriti e medicandoli, malgrado lui volesse stare in prima linea.

Il montaggio è particolare, direi audace a spezzare quello classico Hollywoodiano, difficile infatti trovare all’inizio dei punti di riferimento. Si passa infatti velocemente, dall’incontro con Castro, al vertice dell’Onu per arrivare alla rivoluzione. Problematico dunque seguire la storia inizialmente ( tocca aver letto qualcosa al riguardo, sicuramente le persone che scoprono il personaggio per la prima volta capiranno poco) anche se la scelta risulta vincente secondo me: grazie a tanti piccoli aneddoti viene dipinta una visione globale del pensiero e dell’uomo Che Guevara. Soprattutto l’intervista risulta efficace per riassumere un personaggio cosi carismatico, complesso e controverso. Il bianco e nero, a valorizzare delle immagini d’archivio è azzeccato: spezza infatti con i colori fiammanti della giungla e ha come conseguenza quella di aumentare ancora più la concentrazione dello spettatore su ciò che sta per dire Che Guevara.

Un altro punto a favore della regia di Soderbergh (incredibile mai avrei immaginato di dover fare i complimenti al regista di film come Ocean 11 o 12!)è la sua sobrietà: niente musiche fomentatrici alla Rocky, nessuna scena Hollywoodiana irreale e improponibile alla Armageddon, una fotografia secca e asciutta e tante scene meditative e contemplative. Invece di privilegiare la spettacolarità, Soderbergh si concentra più sul quotidiano di questa rivoluzione( da qui le innumerevoli scene lente e ripetitive della giungla)facendoci vivere un esperienza da documentario, mostrandoci la routine di questi rivoluzionari nascosti dentro una giungla a difendere una causa che reputano giusta.

Gli attori poi sono sublimi: Benicio del Toro è incredibilmente uguale al Che nei movimenti, nel fisico e nel resto. Una interpretazione da oscar, si vede che ha studiato il personaggio lungamente per arrivare ad una tale precisione nei dettagli. Un merito però anche a Demian Bichir: il suo Fidel Castro è mostruoso! Forse addirittura superiore a Benicio del Toro la sua prova!

Le scene di combattimento soprattutto nella seconda parte le ho trovate realistiche e belle, all’altezza dei vari capolavori di guerra.

Certo non mancano le pecche a questo film: forse troppo didascalico e lento. Il doppiaggio non rende( a proposito piccola questione: perché in tutti gli altri paesi del mondo il film è visto in spagnolo sottotitolato che rende 100 volte meglio mentre in Italia tocca vederlo in italiano? Perché le scelte dei registi non vengono mai rispettate?) e il taglio delle due parti è agghiacciante: non ha alcun senso terminare il film a quella scena. Piccoli dettagli che però ne fanno un capolavoro mancato.

Ciò non toglie che la seconda parte si annuncia interessante e per valutare l’intera opera toccherà aspettarla frementi.

5 commenti:

xero ha detto...

ho visto il film e questa volta sono abbastanza d'accordo con te neil!

pero secondo me il montaggio andava fatto in maniera piu hollywoodiana troppo difficile all'inizio e si rischia di addormentarsi! poi la seconda parte si ravviva molto e diventa bello e intenso questo sono d'accordo! sono anche d'accordo sulla bravura del regista nel non mettere troppo in risalto il Che e nel rimanere sempre pacato nel descriverlo, sarebbe stato facile cadere nel tranello dell'idolatrazione o della critica feroce!

sicuramente la prova di Del Toro è formidabile cosi come quella di Bichir, hai fatto bene a sottolinearla perchè essendo un attore sconosciuto rischiava di passare in secondo piano, invece è fenomenale!

avrei messo un 7 su 10 anche se come hai giustamente detto dobbiamo aspettare la seconda parte per avere una visione completa dell'opera.

complimenti per la recensione!

Locke ha detto...

Concordo con tutto quello che avete detto.Forse il montaggio è un po difficile da capire all inizio.La somiglianza di Bichir con fidel Castro è davvero impressionante!!!!
Bellissima la scelta del bianco e nero per far vedere il viaggio alle Nazioni Unite.La seconda parte credo sarà più movimentata.
Non sapevo che negli altri paesi viene trasmesso in spagnolo peccato sarebbe stato più interessante!!!!!

CinemaMonAmour ha detto...

Ciao Neil!
Come va???? tutto bene?
come sempre io corro e infatti sono uscita da poco da scuola, però prima di rimettermi in corsa mi sn fermata un attimo e ho ascoltato le canzoni francesi! allora, la prima, quella rap mi è piaciuta! lo sai, io sn di partissima, amo il francese anche quando nn capisco nulla!molto carina e loro sn spassosi davvero!
Anche NOUVEAU VOYAGE è molto bella, e l'ho gia presa in mp3!

cmq non so davvero come ringraziarti per tutte le canzoni che mi ha fatto conoscere. mi si è aperto un mondo che nn avrei mai conosciuto probabilmente senza i tuoi suggerimenti quindi MERCI!

poi, Leo Ferrè, mamma mia che intensità!Mi sembrava d essere a teatro quasi, lui ha una grande espressività. quel genere come ben avrai capito nn è proprio tra i miei preferiti ma ho letto i testi e m sn venuti i brividi. bellissimi! una poesia, soprattutto AVEC LE TEMPS.

e infine BRASSENS!Io lo adoro troppo! questa nn la conoscevo quindi ti ringrazio ancora una volta.
grazie grazie grazie, anche per avermi "donato" la tua canzone preferita, quella di ferrè!

hai visto il mio commento su L'UOMO DEL TRENO? spero ti sia piaciuto.

bene ora vado che oggi pom sn di nuovo a scuola!

spero a te tutto bene, all'univ, cn le matte del calcetto e cn la bambina indemoniata delle ripetizioni!

a prestooo.

un abbracciooo.

CinemaMonAmour ha detto...

Ciao Neil!
Come va???? tutto bene?
come sempre io corro e infatti sono uscita da poco da scuola, però prima di rimettermi in corsa mi sn fermata un attimo e ho ascoltato le canzoni francesi! allora, la prima, quella rap mi è piaciuta! lo sai, io sn di partissima, amo il francese anche quando nn capisco nulla!molto carina e loro sn spassosi davvero!
Anche NOUVEAU VOYAGE è molto bella, e l'ho gia presa in mp3!

cmq non so davvero come ringraziarti per tutte le canzoni che mi ha fatto conoscere. mi si è aperto un mondo che nn avrei mai conosciuto probabilmente senza i tuoi suggerimenti quindi MERCI!

poi, Leo Ferrè, mamma mia che intensità!Mi sembrava d essere a teatro quasi, lui ha una grande espressività. quel genere come ben avrai capito nn è proprio tra i miei preferiti ma ho letto i testi e m sn venuti i brividi. bellissimi! una poesia, soprattutto AVEC LE TEMPS.

e infine BRASSENS!Io lo adoro troppo! questa nn la conoscevo quindi ti ringrazio ancora una volta.
grazie grazie grazie, anche per avermi "donato" la tua canzone preferita, quella di ferrè!

hai visto il mio commento su L'UOMO DEL TRENO? spero ti sia piaciuto.

bene ora vado che oggi pom sn di nuovo a scuola!

spero a te tutto bene, all'univ, cn le matte del calcetto e cn la bambina indemoniata delle ripetizioni!

a prestooo.

un abbracciooo.

REVY ha detto...

IL CHE E' UN MITO!
MEGLIO VEDERE IL SUO FILM CHE QUELLO DI DRAGON BALL...
FORZA CHE!